Inceneritore di Fusina, gli ambientalisti vogliono risposte sul'impianto

Giovedì 16 Gennaio 2020
L'impianto di Fusina
MESTRE - Continua il confronto a distanza fra associazioni ambientaliste e Gruppo Veritas, che attraverso la controllata Ecoprogetto, punta alla riapertura dell’inceneritore di Fusina. Dopo le integrazioni al progetto fornite dalla società alla Commissione Via regionale arrivano ore le osservazioni di Medicina Democratica, Ecoistituto del Veneto e Assemblea permanente contro il rischio chimico. In un documento le associazioni obiettano che «Ecoprogetto non ha risposto nel dettaglio alle nostre osservazioni» e sottolineano il problema del conferimento dei rifiuti che arriveranno all’impianto di Fusina. A preoccupare non sono dunque le potenzialità dell’inceneritore - da 330mila tonnellate l’anno - ma i circa 15mila camion che porteranno a Fusina 450mila tonnellate di rifiuto secco, che sarà poi separato da un apposito vagliatore. «Di questi mezzi non si parla - si legge nelle osservazioni delle associazioni - e ovviamente non è valutato neppure il loro impatto su aria e traffico. Non viene rispettato i principio di prossimità per cui ogni zona deve smaltire i propri rifiuti».

Oltre ai mezzi in entrata poi, per gli ambientalisti, si pone il problema delle scorie che, dopo la lavorazione dei rifiuti, saranno destinate ad altri impianti: circa 184mila tonnellate che dovranno essere portate altrove, con ulteriori conseguenze sul traffico e l’inquinamento atmosferico. A ciò si somma il “peso” delle sostanze che finiranno nell’atmosfera dopo il trattamento nell’inceneritore funzionale alla produzione di energia elettrica (che alimenterà in parte il polo di Fusina e in parte sarà vanduta a terzi): si tratta di polveri, ossidi di azoto, metalli, diossine, problemi già segnalati nelle prime osservazioni inviate alla commissione regionale. Tutto ciò rischia di aggravare una situazione che, come dimostra l’allarme ambientale di questi giorni per la mancanza di precipitazioni, è già pesante, con i ripetuti sforamenti dei parametri di legge sulla qualità dell’aria. 

Per questo le associazioni firmatarie del documento chiedono quantomeno l’installazione dei Denox, strumenti che contribuiscono ad abbattere le emissioni dei fumi. In conclusione del documento le associazioni sollecitano, attraverso la Commissione regionale Via, che Ecoprogetto risponda nel merito a queste e alle altre osservazioni già presentate a settembre, quando era arrivata la richiesta di autorizzazione alla riapertura dell’impianto di Fusina. (a.fra.)
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