Zaia: «Diaspora nella Lega? Non vedo pullman incolonnati. A Pontida ci sarò, come ogni anno»

«Al raduno per stare con la gente, non per chi sarà sul palco». Boron, espulso dal Carroccio, prenderà la tessera azzurra. Barbisan: «Io? Non so»

Mercoledì 13 Settembre 2023 di Alda Vanzan
Luca Zaia

VENEZIA - «Avete dubbi su Gianpaolo Bottacin? Ma l’assessore ha altro da fare che replicare ogni giorno ai giornali». Luca Zaia sorride, accanto a sé ha l’assessore all’Ambiente, uno dei tre leghisti della giunta regionale veneta che vengono dati in partenza verso Forza Italia, anzi, verso Forza Italia a conduzione dell’ex leghista Flavio Tosi. Voci sempre più ricorrenti che i diretti interessanti non hanno mai smentito, nel senso che non hanno detto sì, ma neanche no. E infatti anche ieri Bottacin (di cui nelle ultime ore si parla di un passaggio non in Forza Italia, ma in Fratelli d’Italia), ha glissato, peraltro di fronte a Zaia: «Non dichiaro nulla, mi diverto a leggere i giornali». Federico Caner è l’altro assessore indiziato di lasciare il partito. Il terzo è Roberto Marcato, che ieri in consiglio regionale esibiva al taschino un’altra pochette alternativa a quella storica rossa con il Leone veneto: lunedì era bianca e azzurra, ieri ce l’aveva arancione con piccoli motivi celesti: «Sta bene con la giacca. E con i miei occhi», la sua risposta ai cronisti, per poi dire le stesse che il governatore Luca Zaia aveva poc’anzi pronunciato dall’altra parte del Canal Grande: «Io mi occupo di amministrazione. Pontida? Certo che ci andrò. Cosa penso della presenza di Marine Le Pen al raduno della Lega? Vado sul Pratone per i militanti, non per chi c’è sul palco», ripeteva Marcato.

Presidente di tutti

Resta il fatto che al tradizionale punto stampa a Palazzo Balbi, il governatore, pur senza mai citare Flavio Tosi, ha sminuito la campagna acquisti di Forza Italia e ha puntualizzato il proprio ruolo: «Zaia - ha detto parlando di sé in terza persona - si occupa della Regione del Veneto». E ha ricordato: «Quando sono stato eletto col 77% dei voti ho detto subito che la mia preoccupazione era rappresentare tutti i veneti. Io sono della Lega, resto della Lega, non azzardatevi a scrivere altre robe. Ne ho vissute tante, ho visto la Lega al 38% e al 2,8%, ma ho visto anche Renzi al 42% in Veneto nel 2015, Forza Italia in un periodo è stata quasi al 40%, adesso ci sono i Fratelli d’Italia. È la storia della vita. Scenari così ne ho già visti, uno su tutti nel 2015 (quando Tosi si candidò alla presidenza della Regione con i centristi, ndr) e sapete com’è andata a finire: io son qua». Ma se Caner passasse con Tosi, lo manterrebbe lo stesso in giunta? Zaia ostenta stupore: «Ma perché Caner dovrebbe andare via? Sta facendo il suo 22°, no, il 23° anno di Regione, è un assessore al quale ho affidato con fiducia Agricoltura, Turismo, un sacco di deleghe importanti, sta seguendo bene il settore, non ho nulla da recriminargli. Dopodiché non siamo in un carcere, è naturale e umano che ci sia chi va e chi viene, ma non mi pare che ci sia una diaspora con i pullman incolonnati». Il governatore del Veneto ha ribadito che domenica a Pontida ci sarà e che non sapeva dell’invito che Matteo Salvini ha esteso a Marine Le Pen: «Non sono mai mancato un anno, a prescindere da chi c’è sul palco io vado a Pontida perché ci sono i militanti, lì c’è la Lega.

Credo in una Lega progressista, moderata, che risponda ai bisogni dei veneti, ma che è anche la Lega dei confini, della difesa dei territori. Quindi non ho nulla recriminare rispetto agli ospiti, è la Pontida di tutti».

Certi e incerti

Chi aderirà a Forza Italia è Fabrizio Boron, ma nel suo caso non si tratta di un passaggio: «Sono stato espulso dalla Lega il giorno prima del congresso, tra l’altro senza mai avere una spiegazione, e avendo altri due anni di legislatura davanti è chiaro che ho bisogno di una casa politica. Se l’ho trovata? Sì, ma non dico quale». In realtà è facile arrivarci per esclusione: «Sono federalista e autonomista», dice Boron lasciando intendere che l’approdo non sarà Fratelli d’Italia. Boron, rieletto nel 2020 in consiglio regionale nella lista Zaia Presidente, sarcasticamente ringrazia Salvini: «Forse ha fatto bene ad espellermi, così domenica mi evita di andare sul palco a Pontida con Marine Le Pen». Innegabile la tensione a Palazzo Ferro Fini. «Se resto in Lega? Boh, non so. Hanno voluto che andassi nel Gruppo Misto e poi non mi hanno neanche fatto votare al congresso pur avendo pagato sempre tutto, i contributi, i pullman per Pontida, il pontone per il Redentore», sbotta Fabiano Barbisan. Roberto Bet non nasconde lo stupore: «Caner, Bottacin, Marcato in Forza Italia? Se fosse davvero così mi stupirebbero per la loro storia politica, sarei poi curioso di capire con quali giustificazioni. La Lega è in evoluzione, ma il partito non è cambiato. Forse qualcuno è interessato ad aspetti più materiali». 

Ultimo aggiornamento: 07:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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