Sequestrato capannone abusivo pieno di rifiuti, attesi test sulla tossicità

Mercoledì 9 Gennaio 2019 di Davide De Bortoli
Sequestrato capannone abusivo pieno di rifiuti, attesi test sulla tossicità
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I carabinieri del Noe hanno scoperto una grande discarica abusiva di rifiuti in un capannone di Fossalta di Piave. La delicata indagine è partita da lontano, dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Milano. Lo scorso 16 novembre i militari dell’Arma hanno sequestrato un capannone di circa 4mila metri quadrati in via delle Industrie, che un tempo apparteneva alla ditta “Commerciale tubi”, chiusa da una decina d’anni.
 
I MATERIALI
All’interno sono stati trovati 16mila metri cubi di immondizie, nel corso dell’ispezione compiuta dai carabinieri milanesi, accompagnati dalla Polizia locale fossaltina e dai vigili del fuoco. Sono tre le società che ruotano attorno all’area, che comprende due capannoni: uno di 4mila metri quadrati, quello interessato dal sequestro, e un altro più piccolo di circa 3mila metri quadrati. Ci sono poi un edificio in passato adibito a uffici e un piazzale. Attuale proprietaria degli immobili risulta essere una società con sede nelle Isole Vergini, ma avrebbero la disponibilità dell’area anche due ditte che fanno capo a cittadini ucraini: una in liquidazione, l’altra che invece tuttora si occupa di attività commerciali. In entrambe figurerebbero però gli stessi soci. A sua volta queste aziende avrebbero affittato il capannone ora sotto sequestro a un cittadino di origine marocchina, residente nel Trevigiano, che però risulterebbe irreperibile.
L’ALLARME DEL COMUNE
Una vicenda complessa, dunque, ancora tutta da chiarire. Che però ha già destato grande allarme in Comune. «Sono molto preoccupato – spiega il sindaco Massimo Sensini – desta parecchia inquietudine la presenza di balle di rifiuti alte fino a cinque metri in un deposito così grande. La cronaca è piena di casi in cui vanno a fuoco capannoni pieni di immondizia, anche al Nord. Spazi simili a quello di via delle Industrie dove all’interno vengono stipati dei rifiuti che vengono bruciati all’improvviso, spesso per cause sconosciute, e spesso c’è di mezzo la criminalità organizzata».
C’è poi il problema della salute pubblica: «Tuttora non sappiamo che tipo di spazzatura sia stata accumulata negli ultimi mesi e come sia stata trasportata nella nostra zona industriale. All’apparenza sembra si tratti per lo più di materiali plastici, ma chi ha compiuto il sopralluogo ha riferito di aver sentito dei cattivi odori, per cui potrebbe trattarsi anche di sostanze pericolose per l’incolumità pubblica, che potrebbero essere nocive per la salute delle persone e dell’ambiente. La vicenda, anche se non si tratta di un incendio, puzza di bruciato...».
APPELLO A VERITAS
Per questo, fa sapere ancora Sensini, il Comune «è in attesa di comunicazioni da parte dei carabinieri o della magistratura: il capannone rimane sotto sequestro ma vorrei capire come procedere con tutte le necessarie accortezze. Nel frattempo ho allertato i referenti di Veritas: potrebbe essere utile disporre di un loro tecnico per capire di che tipo di rifiuti si tratta».
Nella piazza fossaltina nei giorni scorsi era trapelata qualche voce relativa all’operazione dei carabinieri, con i sigilli apposti al capannone visibili anche dalla strada che passa proprio al centro della zona industriale. E una certa inquietudine ha iniziato a serpeggiare anche tra i titolari dei capannoni della zona. «Circa sei mesi fa all’interno del grande magazzino era depositato del legname – spiegano i gestori di imprese vicine – ma sembra che i responsabili ora si siano volatilizzati. Abbiamo saputo dell’immondizia accatastata vicino alle nostre aziende e siamo in apprensione per le possibili conseguenze dal punto di vista della sicurezza. Confidiamo comunque che i rifiuti possano essere smaltiti nel più breve tempo possibile».
Ultimo aggiornamento: 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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