Folla in centro, caos nei locali sulle nuove regole anti assembramento

Domenica 13 Dicembre 2020 di Luca Bagnoli
foto scattata e postata da Massimiliano Zane

MESTRE - Quanta gente in centro Mestre. Una piazza Ferretto gremita (e ben poco “distanziata”) quella che inaugura il primo sabato con la nuova ordinanza firmata Luca Zaia. Ma anche a Venezia, a Rialto, in campo Bella Vienna e nelle zone dell’aperitivo, ieri c’è stata una calca incredibile, segnalata da tanti cittadini, con ragazzi in piedi o ai tavoli, spesso senza mascherina. La Polizia Municipale aveva predisposto un piano di controlli con agenti a presidio delle aree più frequentate; piano che ha consentito tra l’altro di intervenire con rapidità nella maxi rissa scatenatisi verso le 18 (foto scattata e postata da Massimiliano Zane).
Le restrizioni della zona “gialla plus”, che termineranno a metà gennaio, sembrano confondere (in buona compagnia con le norme nazionali) diverse categorie, dai commercianti ai consumatori: «Sono necessarie, ma troppe, e mutano di continuo», si sente ripetere. Alcuni bar, per esempio, sono convinti che dalle 11, una volta terminati i posti a sedere, si debbano mandare via i nuovi clienti, impossibilitati a rimanere in piedi al banco. Altri dicono «”no”, dobbiamo solo dare priorità ai posti a sedere, poi, una volta occupati tutti, possiamo tenere i nuovi avventori ben distanziati». 
Un bar della piazza riporta in diretta la versione del professionista: «Mi ha appena telefonato mio marito - rivela la titolare - e mi ha detto che per il commercialista un caffettino volante al banco lo possiamo servire». La verità? La verità è che cambia pochino rispetto a prima, e nessuno manda via nessuno, per lo meno fino alle 3 del pomeriggio. Dalle 11 alle 15, infatti, se sono finiti i posti a sedere, oppure se nel locale non ci sono proprio, si può servire il caffè in piedi, ma con puntale distanziamento. La differenza? La differenza è che si devono occupare in modo prioritario i tavoli. Un esempio negativo? Una pasticceria del centro (ma non è l’unica) alle 11.20 aveva molti clienti al banco a fronte di tavolini ancora liberi. Dalle 15 fino alla chiusura, invece, le cose in effetti cambiano, concretizzando i timori di alcuni proprietari che, in quella fascia oraria, devono necessariamente accogliere solo clienti che trovano posto a sedere. Ad ogni modo, in giro per il centro città, la misura che sembra veramente più difficile da comprendere, oppure da mettere in pratica, è l’obbligo di abbassare la mascherina solo per consumare, rimettendola a protezione di naso e bocca subito dopo. Molti, infatti, trovandosi ancora davanti a sé, ad esempio, la tazzina del caffè o il piattino del tramezzino vuoti, difficilmente riescono a pensare di riposizionare correttamente una protezione tolta magari solo qualche secondo prima. Un’altra norma in vigore riguarda i mercati. 
Alla struttura coperta di via Fapanni le zone perimetrate si notano, certo, ma non tutte le postazioni di vendita ne sono provviste. E poi persone, moltissime persone, senza alcun distanziamento tra loro, per lo meno in fase dinamica. «Non è il modo giusto di controllare il Covid», urla un signore all’ingresso, rivolgendosi agli addetti alla sicurezza e alle forze dell’ordine, tutti adeguatamente presenti e solerti nel dirigere il traffico pedonale del mercato, ma non sempre con successo. 
E ancora l’attività sportiva, che andrebbe svolta solo nei parchi e nelle aree rurali, mentre un giovane felice fa jogging in via Palazzo, munito di mascherina e di rischio ipossia.

Per non parlare dei fumatori, obbligati dall’ordinanza a mantenere la distanza di sicurezza rispetto ai passanti, cosa che spesso viene disattesa, anzi, quando si tratta di due fumatori contigui, siano essi “elettronici” o “vecchio stile”, ci si fuma in volto che è un piacere. Tengono invece i negozi, nel senso che il distanziamento all’esterno, quando si formano le code, viene sempre rispettato, con sincera abnegazione, e dunque di logica conseguenza anche le presenze all’interno sono in linea con la metratura prevista. Insomma un sabato in centro con luci ed ombre: tanta gente, tante regole che cambiano, tanto impegno nel rispettarne alcune. 

Ultimo aggiornamento: 12:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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