Covid, il nuovo dg dell'Ulss 4: «Valuteremo se chiudere anche qualche scuola elementare»

Martedì 9 Marzo 2021 di Fabrizio Cibin
Mauro Filippi, nuovo direttore generale dell'Ulss 4

 “Stiamo valutando con i sindaci se intervenire in modo selettivo con la chiusura anche di qualche scuola elementare”.

Mauro Filippi, neo direttore generale dell’Ulss4, dalla “trincea” di piazza De Gasperi, dove ha sede l’azienda sanitaria, sta già andando oltre al provvedimento arrivato dalla Regione, con la chiusura di tutte le scuole (ovvero passando alla didattica a distanza) dalla seconda media in su: l’obiettivo è bloccare sul nascere una diffusione a macchia d’olio dei contagi, valutando anche il coinvolgimento delle scuole primarie. “I contagi sono in prevalenza distribuiti tra le scuole medie inferiori e superiori, ma abbiamo registrato anche qualche caso alle elementari; per questo valuteremo con i sindaci, con i quali ho avuto già un incontro in video conferenza, se sia il caso di intervenire laddove fosse necessario, con delle chiusure, come avvenuto già a Fossalta di Portogruaro. Stiamo analizzando attentamente i dati di ogni singola scuola”. Ma è rimasto sorpreso del provvedimento annunciato dalla dottoressa Francesca Russo, direttrice della prevenzione della Regione? “In realtà no, perché eravamo stati noi a segnalare come ci fosse un progressivo aumento dei contagi nelle scuole. I numeri: ai primi di febbraio erano 27 le classi con almeno un positivo; ad oggi sono 74 le classi con almeno uno (ed in alcuni casi anche con più di uno) positivi. Di questi il 60% sono sul Portogruarese, per motivi che non si riescono a spiegare. Quella della chiusura è la misura più opportuna in questo momento, per permettere di riprenderci. Capisco che i ragazzi abbiano voglia di uscire, ma prima di tutto viene la salute”. Ma perché questa situazione nelle scuole? “Quello che ha detto la dottoressa Russo è esplicativo: la scuola rappresenta lo specchio della comunità e la scuola è una comunità allargata. I ragazzi escono da casa, si muovono, si ritrovano e questo permettere al virus di girare maggiormente. Quindi bastano anche pochi casi per poi vedere i contagi aumentare. Con un problema conseguente, ovvero che poi il virus viene portato a casa e la macchia d’olio si allarga. Centra anche la cosiddetta movida, ovvero il ritrovarsi nei bar e nei punti di aggregazione? “Faccio fatica a dare una risposta con certezza. E’ chiaro che la vita di comunità agevola, pur consapevole che è impossibile stare tutti a casa. E questa vita di comunità riguarda anche i ragazzi. E’ evidente, poi, che tutte le situazioni agevolano la diffusione del virus”.

Qual è, ad oggi, la situazione dei contagi nel Veneto Orientale? “Il numero complessivo dei positivi sono 1277, quindi ancora in crescita rispetto all’ultima rilevazione; la media è variabile, perché siamo passati ai 220 in un solo giorno, venerdì, ai 106 di ieri, quindi ai 164 di oggi. Per quanto riguarda i ricoverati: al Covid-Hospital di Jesolo abbiamo 25 ricoverati in malattie infettive, cosa che ci ha portato a riattivare la seconda sezione; 11 sono nella Rsa Stella Marina, sempre della cittadina balneare. In terapia intensiva (nei posti letto che abbiamo ricavato negli ospedali di San Donà di Piave e Portogruaro) ci sono 7 ricoverati, anche qui in leggero aumento. La curva non sale velocemente, ma sale, e, per quanto riguarda terapia intensiva a Jesolo, stiamo attendendo indicazioni per capire se dovremo riattivarla. Per quanto riguarda le case di riposo, la situazione è sotto controllo, anche perché abbiamo effettuato la vaccinazione di tutti gli ospiti e il personale”. C’è il rischio che si passi alla zona rossa? “I colori delle Regioni sono legati ad un insieme di fattori: ora siamo entrati in arancione e faremo di tutto per confermare e ritornare al giallo. Ci vuole un impegno da parte di tutti. Da parte nostra come sanitari e con i vaccini, da parte dei cittadini con il rispetto delle norme anti Covid-19. Lo so che tutti vorremmo uscire, che è difficile continuare con questa situazione, ma anche il nostro personale, che da un anno lavora ininterrottamente, è stremato. Facciamo tutti ancora un altro sforzo”.

Ultimo aggiornamento: 09:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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