FAVARO - Ha rincorso e bloccato in strada il ladro che lo aveva appena derubato. I residenti, pur conoscendolo, non solo non gli hanno dato una mano ma l’hanno preso a pugni per costringerlo a mollare la presa e far scappare il giovane bandito, un 30enne di Piove di Sacco, che gli aveva appena aperto e svuotato l’auto.
Protagonista dell’assurda vicenda il titolare della pizzeria “Da Piero”, Gianpietro Trabuio.
RESIDENTI
Il rumore e le urla del giovane, però, hanno attirato l’attenzione dei residenti. «Io li conosco, alcuni sono anche miei clienti - racconta l’uomo - volevano che lo lasciassi, pensavano che gli stessi facendo del male. Mi hanno tirato un calcio e un pugno in testa, ma sono riuscito a tenere la presa». In quel momento è arrivata la polizia che ha preso in consegna il ladro: si tratta di un trentenne di Piove di Sacco (Padova). Trabuio, ferito e intontito dai colpi ricevuti, è andato a farsi medicare in pronto soccorso: i medici l’hanno dimesso con tre giorni di prognosi e un trauma cranico. «Incredibile, avevo spiegato a quelle persone perché stavo fermando quell’uomo. Non hanno voluto sentire ragioni, si sono schierati dalla parte del ladro e mi hanno preso a pugni».
LE QUERELE
Ieri in questura, quindi, il titolare della pizzeria ha sporto due querele. Una appunto, nei confronti del bandito, e una per i residenti. Il ladro non aveva trovato granché nell’auto: quei due coltelli e tre euro in moneta. «Non era certo per quella refurtiva che ho rischiato tanto - conclude Trabuio - nell’auto c’erano anche le chiavi di casa e del ristorante, temevo potesse averle prese. Non appena è arrivata la polizia ho consegnato loro il ladro e indicato quelli che mi avevano aggredito».