ERACLEA - «Chi sta organizzando la manifestazione sulla legalità non c’entra nulla con Eraclea, non vive qui e non pensa alle ripercussioni che genera per la nostra città. Eraclea e i suoi cittadini non hanno nulla a che vedere con la mafia».
L’ATTACCO
Più che una riflessione è stato uno sfogo quello espresso dalla sindaca Nadia Zanchin l’altra sera in Consiglio comunale.
«Sia chiaro – ha sottolineato Zanchin - non voglio negare nulla, sono però indignata dal fatto che qualcuno voglia mettere un bollino mafioso sul nostro Comune prima ancora di chi da vent’anni sta affrontando la vicenda a livello legale, visto che nessun tribunale ha sentenziato che Eraclea è un paese di mafiosi. Non vogliamo che delle persone facciano la campagna elettorale sulle nostre spalle o cerchino visibilità sfruttando un momento tragico che Eraclea sta vivendo dal febbraio 2019». La stessa sindaca ha poi rivendicato la scelta, anche personale, di aver scelto la legalità «come scelta di vita, ma senza andare in piazza, semmai avvisando la Procura e le forze dell’ordine».
LE REAZIONI
Durissima la reazione delle opposizioni. «Abbiamo visioni diverse – ha risposto la capogruppo di opposizione, Morena Causin –, ma soprattutto credo che la sindaca rappresenti tutto il paese, sia quando accende l’albero di Natale sia quando ci sono delle manifestazioni. Non ci sono strumentalizzazioni o processi in piazza, si vuole solo difendere la legalità. Eraclea è uscita con una certa immagine e io avrei voluto vedere la sindaca in prima fila alla manifestazione, se ciò fosse accaduto ogni discussione si sarebbe zittita. Al contrario, trovo grave la sua assenza». E anche il consigliere Giovanni Burato si è detto fortemente amareggiato.
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