Mestre. Degrado, dopo via Piave maxi controlli anche in Corso del Popolo

Mercoledì 8 Novembre 2023 di Davide Tamiello
Mestre. Degrado, dopo via Piave maxi controlli anche in Corso del Popolo

MESTRE - E alla fine arrivò anche corso del Popolo. Il dispositivo "alto impatto", il maxi pattuglione interforze richiesto dalla prefettura per passare palmo a palmo le zone più problematiche della città, non è più un affare esclusivo di via Piave.

Per la prima volta, infatti, l'attenzione delle forze dell'ordine si è spostata in massa sulla parallela della dorsale mestrina tristemente nota per essere una delle piazze principali del Nordest in materia di spaccio. A convincere prefetto e questore sono state le tante e continue segnalazioni dei cittadini esasperati dalle frequentazioni poco edificanti della via: spacciatori e sbandati su tutti, ovviamente. Il provvedimento della prefettura, che per la prima volta sposta di qualche punto a est l'asse del dispositivo di sicurezza e antidegrado, equivale a una certificazione di (mesta) garanzia: il Corso è diventato un'estensione di via Piave. Lo prova il fatto che i soggetti a rischio, quei personaggi che ormai le forze dell'ordine hanno identificato decine di volte, sono sempre gli stessi: parliamo di circa 150 persone costantemente monitorate che si spostano di zona a seconda dei presidi di polizia, carabinieri, polizia locale o guardia di finanza. Un sistema di degrado a vasi comunicanti: se tira una brutta aria in via Piave, si spostano in corso del Popolo, se ci sono controlli anche lì attraversano il sottopasso di via Dante e si piazzano a Marghera. Il nucleo attorno a cui gravitare è sempre la stazione, crocevia fondamentale sia per gli spacciatori sia per i clienti. E non è un caso che comincino a verificarsi anche qui quegli episodi che fino a pochi mesi fa sembravano un'esclusiva della strada di fronte alla stazione: aggressioni e rapine. L'ultima nel fine settimana, con un bengalese assalito da un africano a colpi di bottiglia per derubarlo del cellulare.


CONTROLLI
I controlli di ieri sono durati per circa sei ore, dalle 13 alle 19. In campo oltre 40 tra agenti e militari: per la polizia di Stato uomini del commissariato di Mestre, del reparto mobile e prevenzione crimine di Padova, polizia ferroviaria. La finanza ha messo a disposizione diverse pattuglie, anche dell'unità cinofila. I carabinieri della compagnia di Mestre e del battaglione, la polizia locale della sicurezza urbana e i lagunari del progetto "strade sicure" (il governo proprio nei giorni scorsi aveva concesso 31 militari in più per Venezia). I controlli si sono concentrati principalmente in tre zone dell'area corso del Popolo/via Cappuccina: il condominio Bandiera, il condominio San Marco e l'area di fronte al liceo Franchetti. Il primo non ha bisogno di grandi introduzioni: da mesi, infatti, i residenti lamentano di essere assediati da spacciatori e tossicodipendenti che bivaccano davanti ai tre portoni d'accesso del complesso. Le pattuglie hanno quindi passato al setaccio il portico, rivestito dalle impalcature per i lavori di ristrutturazione che fanno da scudo alle incursioni dei balordi. Stesso copione per il condominio San Marco: urla e schiamazzi notturni ormai sono all'ordine del giorno e, anche qui, i residenti lamentano episodi quotidiani di spaccio a cielo aperto a tutte le ore del giorno. Soprattutto da quando ha chiuso il parco di via Tasso, al momento chiuso in attesa di installare delle telecamere per renderlo più sicuro con la videosorveglianza. Uno dei fenomeni di quel triangolo di verde era il mercatino della merce rubata: da quando i giardini sono chiusi, i venditori si sono spostati dall'altra parte della strada, in corso del Popolo, davanti al liceo Franchetti. Ieri il Comune ha fatto rimuovere le panchine dove, quasi quotidianamente, avvenivano gli scambi (anche se da Ca' Farsetti fanno sapere che non è stata una decisione per ragioni di sicurezza, ma per accordi già presi diversi mesi fa visto che quelle panchine erano diventate un ricettacolo di immondizia varia). Anche qui militari e agenti sono passati più volte in borghese e in divisa. Il bilancio finale parla di 70 persone e 10 auto controllato.
È stato il primo pattuglione interforze, non sarà l'ultimo: in via Piave, da circa un anno, ne vengono organizzati 4 a settimana. Toccherà alla prefettura decidere se raddoppiare anche nel Corso.

Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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