MESTRE - E alla fine arrivò anche corso del Popolo. Il dispositivo "alto impatto", il maxi pattuglione interforze richiesto dalla prefettura per passare palmo a palmo le zone più problematiche della città, non è più un affare esclusivo di via Piave.
CONTROLLI
I controlli di ieri sono durati per circa sei ore, dalle 13 alle 19. In campo oltre 40 tra agenti e militari: per la polizia di Stato uomini del commissariato di Mestre, del reparto mobile e prevenzione crimine di Padova, polizia ferroviaria. La finanza ha messo a disposizione diverse pattuglie, anche dell'unità cinofila. I carabinieri della compagnia di Mestre e del battaglione, la polizia locale della sicurezza urbana e i lagunari del progetto "strade sicure" (il governo proprio nei giorni scorsi aveva concesso 31 militari in più per Venezia). I controlli si sono concentrati principalmente in tre zone dell'area corso del Popolo/via Cappuccina: il condominio Bandiera, il condominio San Marco e l'area di fronte al liceo Franchetti. Il primo non ha bisogno di grandi introduzioni: da mesi, infatti, i residenti lamentano di essere assediati da spacciatori e tossicodipendenti che bivaccano davanti ai tre portoni d'accesso del complesso. Le pattuglie hanno quindi passato al setaccio il portico, rivestito dalle impalcature per i lavori di ristrutturazione che fanno da scudo alle incursioni dei balordi. Stesso copione per il condominio San Marco: urla e schiamazzi notturni ormai sono all'ordine del giorno e, anche qui, i residenti lamentano episodi quotidiani di spaccio a cielo aperto a tutte le ore del giorno. Soprattutto da quando ha chiuso il parco di via Tasso, al momento chiuso in attesa di installare delle telecamere per renderlo più sicuro con la videosorveglianza. Uno dei fenomeni di quel triangolo di verde era il mercatino della merce rubata: da quando i giardini sono chiusi, i venditori si sono spostati dall'altra parte della strada, in corso del Popolo, davanti al liceo Franchetti. Ieri il Comune ha fatto rimuovere le panchine dove, quasi quotidianamente, avvenivano gli scambi (anche se da Ca' Farsetti fanno sapere che non è stata una decisione per ragioni di sicurezza, ma per accordi già presi diversi mesi fa visto che quelle panchine erano diventate un ricettacolo di immondizia varia). Anche qui militari e agenti sono passati più volte in borghese e in divisa. Il bilancio finale parla di 70 persone e 10 auto controllato.
È stato il primo pattuglione interforze, non sarà l'ultimo: in via Piave, da circa un anno, ne vengono organizzati 4 a settimana. Toccherà alla prefettura decidere se raddoppiare anche nel Corso.