Covid. Misure restrittive anticipate: a rischio Veneto e Friuli Venezia Giulia. L'Alto Adige entra in area rossa

Martedì 10 Novembre 2020 di Redazione Web
Covid. Misure restrittive anticipate: a rischio Veeneto e Friuli Venezia Giulia, ma anche Emilia Romagna e Campania
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Coronavirus a Nordest. Sono Friuli Venezia Giulia e Veneto, Emilia Romagna, Campania - secondo quanto si apprende - le quattro Regioni per cui l'Istituto superiore di sanità, sulla base dei dati dell'ultimo monitoraggio, ritiene opportuno che siano anticipare le misure più restrittive.

Sia Veneto che Friuli Venezia Giulia sono attualmente in fascia gialla. Cosa ci aspetta?

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Covid, regioni a rischio

Le valutazioni dell'Istituto superiore di sanità si basano sul report, che indica le regioni entrate in scenario 4 a rischio moderato con alta probabilità di progressione.

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Covid in Veneto

È durato lo spazio di un giorno il sollievo del Veneto per la scampata "retrocessione" in fascia arancione delle misure anti-Covid. Oggi l'Istituto superiore di sanità l'ha inserito nel gruppo di 4 regioni - con Emilia Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia - per le quali, sulla base dei dati dell'ultimo monitoraggio, sarebbe opportuno anticipare i provvedimenti più restrittivi. Questo perchè il report indica che anche queste regioni sono entrate in scenario 4 a rischio moderato con alta probabilità di progressione. Tuttavia in serata, fonti qualificate contattate dall'Ansa, hanno chiarito che nessuna nuova ordinanza è prevista. I dati del monitoraggio avvenuto ieri hanno portato all'ordinanza già firmata dal ministro Speranza che ha lasciato il Veneto in fascia gialla. 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto informarsi sull'evolversi della situazione telefonando al governatore Luca Zaia. «Mi ha chiamato il Capo dello Stato per chiedere informazioni su come sta andando. Ho ringraziato per l'interesse - ha detto Zaia - , ho parlato lungamente della situazione, la preoccupazione che i comportamenti di pochi, che inficiano la situazione di molti». Zaia ha riferito inoltre di star lavorando a un'ordinanza in linea sulle misure restrittive, non coercitive, che possano essere d'aiuto soprattutto agli operatori della sanità. «Sarà un'ordinanza - ha precisato - con buone pratiche per quanto possibile, per evitare che se qui chiudiamo i centri commerciali, al di là del confine con Friuli Venezia Giulia o Emilia-Romagna non ci sia un'isola di salvezza».

Covid in Friuli VG

​In Fvg si lavora ad un’ordinanza per limitare gli assembramenti: i locali potrebbero dover chiudere prima delle 18 ed è allo studio un provvedimento per chiudere le strade più affollate nei capoluoghi.

La lettera di scienziati e ricercatori inviata a marzo: "Così l'epidemia si può fermare in 20 giorni", il governo l'ha ignorata

L'alternativa al lockdown era possibile, ma "il governo l'ha ignorata". In un documento inviato il 29 marzo al presidente del consiglio Conte e al ministro della Salute Speranza, un gruppo di ricercatori italiani del Cnr, dell' Ifn, l'Istituto di fisica nucleare, dell'Università di Camerino e di Ricmass, il Rome Internationale Center for materials scienze, aveva delineato un sistema alternativo al lockdown nel contenimento della diffusione del virus, il 'Case finding and mobile tracing' (CFMT).

Test per 350mila in Alto Adige

Intanto, nella provincia autonoma di Bolzano, pensano a una soluzione per contenere la pandemia da Covid. Misure più restrittive per la scuola e le attività economiche ed un piano di test antigenici rapidi a tappeto: è la ricetta della giunta provinciale di Bolzano per passare da un approccio difensivo ad uno più attivo nel contenimento del contagio da coronavirus. Si tratta di un ulteriore irrigidimento delle restrizioni adottate dalla Provincia di Bolzano che già nei giorni scorsi aveva dichiarato «zona rossa» l'intero Alto Adige che, secondo i parametri nazionali, sarebbe invece rientrato tra le zone gialle. «Considerato lo sviluppo della situazione epidemiologica, questo anticipo delle restrizioni potrebbe però non essere sufficiente», ha detto il governatore Arno Kompatscher. «I test antigenici rapidi a tappeto partiranno negli ultimi giorni della prossima settimana. L'obiettivo è di effettuarne 350.000, così da individuare i positivi asintomatici. Test a tappeto di queste dimensioni sono stati fatti per esempio in Slovacchia», ha detto Kompatscher.

Bolzano in fascia rossa

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i presidenti delle Regioni interessate, ha firmato l'ordinanza che individua le regioni che passano dall'area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l'area arancione; rischio alto, livello 4 l'area rossa). Le misure previste dall'ordinanza entrano in vigore domani, 11 novembre. È quanto si legge sul sito del ministero della Salute. Entra nell'area rossa la Provincia autonoma di Bolzano. Sempre in area rossa si trovano Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta.

Regioni arancioni

Nello specifico - precisa il dicastero - in base alla nuova ordinanza entrano nell'area arancione le Regioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria.  In arancione ci sono anche Puglia, e Sicilia.

Regioni gialle

In area gialla Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto.

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Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 15:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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