Chioggia, arriva la "casa" sospesa delle vongole per proteggerle dal granchio blu

Domenica 10 Settembre 2023 di Anna Nani
Chioggia, arriva la "casa" sospesa delle vongole per proteggerle dal granchio blu

CHIOGGIA - Assodato che la soluzione non è “mangiarlo”, arriva dall’Australia, attraverso un’azienda italianissima e veneta, il sistema per mettere al sicuro le vongole del Delta dal granchio blu.

Nella Sacca di Scardovari è partita la sperimentazione di sistemi flottanti di protezione e allevamento di vongole in sospensione. L’idea nasce dall’accordo di intenti tra il Consorzio pescatori del Polesine e la Aerre Automazioni di Chioggia che si occupa di progettazione e realizzazione di attrezzature macchinari per l’industria, sue sono le macchine per la lavorazione delle vongole nello stabulario deltino. «Stiamo valutando strategie alternative che ci permettano da un lato di risolvere il problema granchio blu e dall’altro di preservare la nostra tipicità – spiega Luigino Marchesini, presidente della struttura consortile di Porto Tolle -. Questo crostaceo come abbiamo ribadito più volte non può sostituire una filiera già avviata, qualora si arrivasse a contenerlo la potrebbe affiancare, ma noi dobbiamo e vogliamo preservare i nostri molluschi: una vera prelibatezza che ci ha fatto conoscere ovunque».

Come proteggere le vongole

L’alleato in questa battaglia è la Aerre dei fratelli Alfredo e Roberto Bozzato che si sono mossi per trovare questo sistema che, se si rivelasse vincente, potrebbe rispondere alle esigenze di un intero comparto e indicare la via per la coltivazione del futuro delle vongole. «Siamo una delle due aziende al mondo che costruiscono macchine per il confezionamento in rete dei molluschi – si presenta Alfredo Bozzato -. Abbiamo un impegno a 360 gradi che ci vede avere un grosso polo di mercato estero. Non appena abbiamo saputo di questa emergenza ci siamo mossi per trovare un’alternativa da mettere a servizio degli allevatori perché siamo tutti parte di uno stesso ingranaggio produttivo: senza pescatori le nostre macchine non servono». Considerate le difficoltà nel debellare la piaga “granchio blu”, l’idea base è quella di riuscire a tutelare il capitale, che in questo caso è rappresentato dalla vongola verace come evidenzia Bozzato: «Ci siamo confrontati con gli amici del Canada e degli Stati Uniti, oltre che le aziende dell’atlantico. Abbiamo quindi chiamato un partner australiano che utilizza questo sistema di allevamento in sospensione per le ostriche per cui nel giro di una settimana abbiamo fatto arrivare questi impianti che sono stati messi in acqua per iniziare la sperimentazione perché c’è da capire se qua e con questo tipo di mollusco possa funzionare o meno.

In questo modo le vongole sono al sicuro in una specie di caveau”. Sono quindi stati messi già quattro sistemi, a cui se ne aggiungeranno altri due, ogni gabbia è dotata di 6 sacchi contenente una decina di chili di vongole per un totale di 60 kg ognuno. Al tutto sono stati installati dei supporti galleggianti realizzati in polietilene stampato. “Sono vongole di mezza pezzatura – interviene Emanuele Rossetti, biologo del Consorzio che sta studiando tutte le fasi -. Abbiamo puntato su un’alta densità in uno spazio ristretto per capire la resistenza del prodotto, posizionandola in un’area dove ci sono le condizioni ambientali migliori per l’accrescimento, ossia salinità, ossigeno e produzione fitoplanctonica. Valuteremo l’avanzamento della crescita come l’eventuale tasso di moria. L’idea sarebbe di arrivare a realizzare in questo modo il ciclo completo della vongola». Le gabbie resistono all’attacco dei granchi, bisognerà vedere come si comporteranno le vongole, mentre si sta già valutando di ampliare la sperimentazione per l’ostrica rosa e tentare con i mitili, che però hanno tutto un altro tipo di coltivazione.

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