CHIOGGIA - La Sagra del pesce salta per il secondo anno consecutivo.
LA TRADIZIONE
La Sagra, per tradizione e calendario turistico consolidato, avrebbe dovuto partire di qui a pochi giorni e, fino alla settimana scorsa, l'amministrazione e gli standisti hanno cercato in tutti i modi possibili di trovare una soluzione. «La prima ipotesi spiega l'assessore era di distribuire gli stand in varie zone della città e in un arco temporale più lungo dei classici dieci giorni. Ma gli standisti hanno giustamente osservato che non sarebbe stata la stessa manifestazione ma un susseguirsi di manifestazioni minori; poi avevamo pensato al parcheggio dell'Arena Duse di Sottomarina, ma lì mancano tutti gli allacciamenti necessari e si è rivelato improponibile: Infine eravamo tornati alla collocazione in Corso del Popolo ma, per mantenere le distanze, c'era spazio solo per tre stand, ma le misure di sicurezza e controllo erano le stesse che sarebbero servite per sei, quindi con costi molto maggiori».
LE DIFFICOLTÀ DI GESTIONE
E poi la difficoltà di gestire le prenotazioni, obbligate per normativa ma difficilissime da far rispettare ai vacanzieri. Alla fine, per decisione dell'amministrazione e degli stessi standisti, si è deciso di rinviare all'anno prossimo.
«Una decisione sofferta dice l'assessore ma che spero possa essere capita. A chi dice che invece il mercato o invece la festa del pesce azzurro, posso solo dire che il primo, oltre ad essere un'attività economica, dispone di un collaudato apparato di sicurezza, meno complesso di quello della Sagra e la seconda, per numero di presenze non è paragonabile alla Sagra del pesce». E i fuochi di Ferragosto? «Se non ci saranno problemi al Redentore, spero che potremo farli anche noi».