Mistero fitto sul pescatore disperso, nessuna traccia di Endri Febo

Lunedì 24 Dicembre 2018 di Diego Degan
Mistero fitto sul pescatore disperso, nessuna traccia di Endri Febo
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CHIOGGIA - «Non abbiamo nessuna novità. Non sappiamo nulla». Le risposte, al telefono, di Moreno Febo, fratello di Endri, e di Marina Boscolo, sua cognata e moglie di un altro fratello, Paolo, sono praticamente identiche e non fanno che confermare le notizie che vengono dalle squadre di emergenza, impegnate nella ricerca del 53enne pescatore chioggiotto, Endri Febo, vivo o morto che sia.
 
LE RICERCHE DI IERI
Ieri, fin dalle prime ore del mattino, i vigili del fuoco, con l'elicottero, la motobarca della Marittima di Venezia e il nucleo sommozzatori, hanno scandagliato e perlustrato la laguna, allontanandosi, via via, dal luogo in cui si sono scontrati i due barchini. Il raggio delle ricerche si è allargato molto, soprattutto considerando i due sorvoli compiuti dall'elicottero nella zona interessata, ma dello scomparso nessuna traccia.
Oggi si ricomincia, almeno finché ci sarà luce, ma le speranze di ritrovarlo vivo sono sempre più esili. In caso di esito negativo delle ricerche anche oggi, non è stato ancora comunicato dalla Prefettura se si continuerà anche il giorno di Natale: il periodo trascorso dalla scomparsa, quel giorno, sarà tale da togliere qualsiasi ragionevole speranza di un salvataggio, ma c'è anche una famiglia che aspetta, quanto meno di rivedere il corpo del suo congiunto, mancato così all'improvviso. Una famiglia che, comunque, prova un disagio palpabile, nel parlare di questa vicenda.
«GIORNI DIFFICILI»
«Sono giorni difficili dice Moreno Febo, dal telefono di casa non abbiamo molto da dire se non che siamo qui, anche noi, in attesa». Endri non aveva detto a nessuno dei parenti che, quella notte, sarebbe uscito a pesca e, così, nessuno lo ha potuto neppure sconsigliare, per via della fitta nebbia che incombeva e che, alla fine, è stata una delle cause dell'incidente. «Abbiamo saputo quello che era successo dai social spiega Moreno e ora attendiamo comunicazioni dal commissariato. Ho lasciato i miei numeri. Hanno detto che mi richiameranno appena ci saranno novità». E anche Marina Boscolo chiude in fretta la conversazione dicendo «mi dispiace, devo riagganciare».
LE INDAGINI
Anche sul fronte delle indagini ci sono ancora molte cose da chiarire. Le due barche coinvolte nell'incidente presentano danni in sezioni dello scafo diverse. Quella più grande, che avrebbe investito il barchino con a bordo Febo e il collega Luca Formigoni, ed è riuscita ad arrivare, a malapena, al vecchio porto di Chioggia, è danneggiata a prua, mentre quell'altra mostra uno squarcio sulla fiancata. Entrambe, comunque, dovranno essere esaminate dagli inquirenti per stabilire l'esatta dinamica dell'accaduto. Sembrano, inoltre, mancare, (al momento, ma loro potrebbero presentarsi spontaneamente) le testimonianze dei pescatori che hanno raccolto Formigoni dopo il naufragio. Lui avrebbe detto di non conoscerli e loro non lo hanno accompagnato direttamente al pronto soccorso, ma solo fino a Chioggia. Lui, poi, si sarebbe recato a casa, forse per tranquillizzare in qualche modo i familiari, prima di rivolgersi al pronto soccorso per le cure conseguenti all'ipotermia che lo aveva preso dopo essere stato sbalzato in acqua.
Diego Degan
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Ultimo aggiornamento: 10:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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