La psicosi acqua alta "contagia" anche il Ballo del doge

Martedì 4 Febbraio 2020 di Roberta Brunetti
Il Ballo del Doge 2019, firmato dal'imprenditrice Antonia Sautter
Le notizie sul 12 novembre o meglio le fake news che davano Venezia come un luogo ormai inagibile, hanno raggiunto e spaventato anche il jet set internazionale. Così il Ballo del doge ha visto dimezzare le sue prenotazioni: persone pronte a sborsare migliaia di euro per un ingresso, che si erano già fatte avanti da mesi, hanno disdetto. E i 400 ospiti che di solito affollano questa festa-spettacolo, al momento, sono un paio di centinaia. «Ma spero ancora nel last minute» confida Antonia Sautter, l’ideatrice organizzatrice di questo Ballo che si ripete ormai da 27 anni. «Con il mio team stiamo lavorando sodo, agguerriti più che mai. Vogliamo offrire al mondo la Venezia più bella».

Sempre entusiasta, Sautter non nasconde le difficoltà di questi mesi: «Il 12 novembre è stato drammatico. I danni sono stati ingenti, anche per la mia attività. Ci si è rimboccati le maniche, si è andati avanti per affrontare un inverno difficile, sperando nel Carnevale. Ma il mondo non ha reagito come avrebbe dovuto. Per amare Venezia bisogna esserle vicini». Invece sono piovute le disdette. «Lo zoccolo duro dei miei affezionati, che mi seguono anno dopo anno, è rimasto. Ma chi sarebbe dovuto venire per la prima volta ha rinunciato». A far breccia state le fake news. «I social sono stati tremendi - accusa Sautter -. Amici di Dubai credevano che a Venezia le cucine fossero invase dai topi, che tutto fosse infetto. Io ho iniziato a fare delle telefonate per spiegare. Chiamandoli personalmente, li avrei anche convinti tutti, ma avevano già prenotato altrove. Funziona così».

Anche senza pienone, il Ballo si annuncia come uno degli eventi del Carnevale. L’appuntamento è per il 22 febbraio, non più a Palazzo Pisani Moretta, ma alla Misericordia. «Un anno fa, con la vendita annunciata del palazzo, abbiamo dovuto cercare un’altra sede - spiega Sautter - Poi la vendita di Pisani Moretta è sfumata, ma noi avevamo già fissato alla Misericordia. Mi è dispiaciuto tantissimo lasciare Palazzo Pisani Moretta. Ma a volte cambiare fa bene». Sautter si dice entusiasta della Misericordia. «Spazio grandissimo, bellissimo, anche molto più costoso perché richiede scenografie più grandi». Tema della festa sarà “Rapsodia, provocazione, redenzione, miracolo”. «Nasce da un sogno che ho fatto su una Venezia Atlantide. Ci sarà un miracolo, con qualcuno che salverà Venezia dall’acqua. Sfileranno personaggi della storia della città e nel finale arriverà un carro con Nettuno. Il sogno l’ho fatto prima del 12 novembre e ora mi danno della strega».

Per mettere in scena il sogno stanno lavorando in tanti. «Il Ballo del doge è un’opera omnia, fatta di tanti talenti, non solo di chi si esibisce sul palco» ricorda Sautter. Un centinaio solo gli artisti coinvolti, altrettanti gli addetti al backstage, per un totale di 500 persone impegnate il giorno della festa, compresi camerieri, cuochi, personale di fatica. «Poi, durante l’anno, ci sono stuoli di persone che lavorano per il Ballo, per i costumi, i tessuti. C’è tutto un artigiano di qualità che rischia di perdersi nel mondo e che a Venezia ha anche tenuto. Venezia potrebbe diventare la capitale dell’arte artigianale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci