La tabaccheria di San Rocco festeggia i 50 anni: «Da noi anche i giocattoli antichi per i bambini, ma non è facile...»

Mercoledì 2 Febbraio 2022 di Tomaso Borzomì
La tabaccheria di San Rocco festeggia i 50 anni

VENEZIA - Un paio di cartoline, gli abbonamenti, le sigarette e magari qualche accendino. Da cinquant'anni, festeggiati qualche giorno fa, la tabaccheria di San Rocco gestita da Luca e Monica Pasetti è rimasta un punto fermo per le necessità di residenti e passanti. Una realtà che non si è modificata cedendo alle lusinghe della paccottiglia, restando fedele alla sua natura, con il desiderio di riuscire a soddisfare le esigenze di chi cerca ancora normalità. «A fine gennaio abbiamo fatto 50 anni di attività - raccontano i fratelli Luca e Monica -, mamma Annamaria e papà Giorgio hanno comprato la tabaccheria nel 1972, poi siamo subentrati 25 anni fa».
Le lusinghe del guadagno facile non hanno attecchito sui due: «Negli ultimi decenni è cambiato tutto, francamente non rivolgersi solo ai turisti è difficile, ma abbiamo voluto scegliere come comportarci commercialmente, cioè restando fedeli al cliente, residente o anche di passaggio, con articoli originali. Vendiamo giocattoli per bambini, giocattoli di latta di una volta, quelli a molla sono la nostra specialità.

Restiamo anche con i servizi postali, che da noi si trovano ancora, e i giochi, le lotterie».

L'ORGOGLIO

Certo, vivere con le cartoline o le sigarette non è facile in un'epoca in cui selfie e attenzione alla salute hanno cambiato le carte in tavola: «Guadagnare? lasciamo perdere. Diciamo che viviamo. Non ci si arricchisce di certo con una tabaccheria. Soprattutto a Venezia, visto che le spese e i costi sono sempre alti, una deriva a cui non ci sottraiamo». Però l'orgoglio di essere cittadini e servire i residenti è forte: «Siamo veneziani, viviamo qui, assieme alla mamma, perché purtroppo papà se n'è andato dodici anni fa. Vogliamo resistere per spirito di abnegazione, alla fine, o si abbandona la città o si cerca di resistere. E pensare che siamo tabaccai per caso, perché le strade della vita ci hanno portato qui. Ma la sera torniamo a casa sereni e soddisfatti».


OSSERVATORIO PRIVILEGIATO

Dalla tabaccheria si può osservare la realtà da un punto privilegiato: «Il commercio di vicinato si è standardizzato. Sono spariti i negozi come la ferramenta, il calzolaio, mancano i riferimenti per i veneziani. Anche i clienti storici se ne vanno, le case diventano a uso turistico». Non tutto è però negativo: «Tanti giovani si danno da fare. Tengono su la città dal punto di vista della residenza, dell'impegno. L'acqua alta del 2019 ha regalato una cosa sola piacevole, cioè i giovani che venivano a chiedere se c'era bisogno di un aiuto. Per questo siamo ottimisti». «Attività come queste sono un presidio importante per il territorio, svolgono un ruolo simile a quello della municipalità e il fatto che sia qui da 50 anni, senza cambiar pelle, è uno spiraglio di ottimismo», ha concluso il presidente della municipalità di Venezia Marco Borghi.

Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 10:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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