VENEZIA - Un libro: Una cornice per tutti, colmo solo di immagini. Lo ha pubblicato in questi giorni Aldo Trevisanello, il più anziano corniciaio ancora in attività, alla soglia dei 90 anni.
IL MONDO DELLA CULTURA
Ma anche personaggi della cultura, del calibro di Alfonso Gatto, Donna Leon, Alberto Moravia, Ezra Pound, Gae Aulenti. Poi i musicisti Mario Del Monaco, Pino Donaggio, Giorgio Gaslini. Non mancano i sindaci Leoluca Orlando, Mario Rigo e Antonio Casellati. Tutti hanno frequentato i suoi due laboratori, a San Vio e in campiello Calbo, fra le Zattere e l'Accademia, aperti tra il 1953 e il 1969. L'opera artigianale di Aldo Trevisanello, uomo di una composta eleganza connaturata, ha abbracciato l'arte dai dipinti alle cornici. «Ho imparato ad amare sia la pittura figurativa che quella astratta - racconta Trevisanello - diventando intimo amico soprattutto di De Luigi e di Rampin. Ho iniziato a lavorare a 14 anni, in un'altra Venezia e con un diverso modo di fare artigianato. Il mio lavoro mi ha dato occasione di conoscere molti noti pittori degli anni '70, che sono passati nelle mie botteghe».
GLI ARALDI VENEZIANI
Aldo, inoltre, è stato per 40 anni il responsabile degli araldi veneziani, il gruppo che in costume di velluto rosso veneziano suona chiarine e batte i tamburi aprendo le feste solenni, dalla Regata Storica a quella delle Antiche Repubbliche Marinare. Si è spesso adoperato per San Vio, organizzando incontri e feste tradizionali, soffrendo per la sua trasformazione, tale che non esiste più una sola bottega di vicinato nel rione. PASSAGGIO DEL
TESTIMONE
«Sono uno dei pochi artigiani a vedere la mia arte manuale proseguita dai figli - si compiace Aldo - Filippo e Silvia mi aiutano nelle due botteghe, ed hanno imparato perfettamente il mestiere». Alla presentazione del libro, davanti al laboratorio di San Vio, c'erano tanti artisti ed amici, che hanno infrescato i ricordi e ringraziato Trevisanello per i tanti anni trascorsi a realizzare cornici, a restaurare tele e legni, a chiacchierare con tutti di arte e di Venezia. C'è stato chi lo ha invitato, dopo la pubblicazione delle immagini, a scrivere le sue impressioni sugli incontri più significativi, magari riportando aneddoti e storie di una Venezia, patria della pittura e del movimento spazialista, che non esiste più.
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