Borse d'alta moda fatte dai carcerati di Venezia con il telo che ricopriva l'Assunta del Tiziano durante il restauro nella Basilica dei Frari

Mercoledì 23 Agosto 2023 di Valeria Turolla
Borse d'alta moda fatte dai carcerati di Venezia con il telo che ricopriva l'Assunta del Tiziano durante il restauro nella Basilica dei Frari

VENEZIA - Durante i quattro anni di restauro, il grande telo in Pvc che riproduceva fedelmente l’Assunta del Tiziano nella Basilica dei Frari a Venezia aveva permesso a milioni di visitatori di vedere il capolavoro nonostante il dipinto originale fosse coperto dai ponteggi necessari all’opera di recupero. In molti, davanti alla stampa in alta definizione, avevano addirittura scattato fotografie e girato video: pur di fronte a una copia la magia dell’arte manteneva, infatti, la potenza del suo messaggio. Oggi che la pala originale, capolavoro indiscusso del Rinascimento, troneggia dietro l’altare maggiore della Basilica, tornata nel pieno del suo splendore, quel telone continua a far parlare di sé grazie a un progetto di sostenibilità e inclusione che vede protagonisti i detenuti del carcere di Venezia.


INIZIATIVA SOLIDALE
Il grande telo di plastica, esteso per più di cinquanta metri quadrati, che riproduceva l’opera del Tiziano e la cornice marmorea che la circonda, finanziato così come l’intero restauro da Save Venice, uno dei comitati privati per la salvaguardia di Venezia più attivi in città, è stato affidato, infatti, alle mani dei detenuti del carcere di Santa Maria Maggiore, che l’hanno trasformato in 100 borse shopper. Ognuno dei cento manufatti, realizzati grazie al supporto della Cooperativa sociale Rio Terà dei Pensieri attiva da anni tra i detenuti veneziani, riporta un pezzo del grande dipinto cinquecentesco o della sua cornice lapidea. Le borse, tutti pezzi unici, sono ora in vendita all’interno della Basilica dei Frari a un prezzo che varia da 40 a 60 euro a seconda del motivo riportato nella stampa. Il ricavato della vendita servirà a finanziare in parte le opere di manutenzione dell’altare maggiore della Basilica, che necessita costantemente di interventi conservativi, ma contribuirà anche a sostenere il lavoro dei detenuti della Casa Circondariale di Venezia, che le hanno prodotte.


RIUTILIZZO CREATIVO
Il progetto rappresenta un esempio concreto del così detto “upcycling”, ovvero di riutilizzo creativo che trasforma materiali di scarto in nuovi oggetti di qualità a cui viene solitamente riconosciuto e attribuito un alto valore artistico e culturale, realizzati ponendo un’attenzione particolare anche alla salvaguardia dell’ambiente e all’inclusione sociale. La grande pala del Tiziano, dipinta dal pittore di Pieve di Cadore tra il 1516 e il 1518, realizzata su 20 assi di legno di pioppo bianco, rappresenta uno dei dipinti su tavola più estesi al mondo. L’Assunta venne commissionata da Frate Germano, superiore del Convento dei Frari e da allora la Comunità dei francescani ha avuto il compito di custodire l’opera prendendone in carico anche la cura e la conservazione. Attenzione che continua anche oggi anche grazie a questo progetto artistico e sociale che contribuirà a finanziarne la manutenzione nei prossimi mesi. L’importante lavoro di restauro, durato quattro anni e terminato nell’autunno scorso, si è concentrato soprattutto sulla messa in sicurezza del sito di collocazione, delle condizioni del dipinto e della sua imponente cornice lapidea che lo circonda.

L’intervento ha riportato in luce i colori originali, luminosi e vibranti, scelti dal pittore per raccontare l’Assunzione della Vergine. I lavori hanno coinvolto Padre Lino Pellenda, titolare della Parrocchia di Santa Maria Gloriosa dei Frari, il Patriarcato di Venezia, la Soprintendenza ai Beni artistici lagunari e la direzione lavori affidata a Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e il Laboratorio Scientifico della Misericordia che, assieme, hanno sostenuto l’intervento dei restauratori Giulio Bono per la parte pittorica ed Egidio Arlango per quanto riguarda la cornice marmorea. Tutti gli interventi sono stati eseguiti sul posto per non sottoporre il capolavoro a stress ambientali.

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