Sconti del Black Friday, il centro si riempie con le file davanti ai negozi

Sabato 28 Novembre 2020 di Luca Bagnoli
Acceso venerdì sera l'albero di Natale in piazza Ferretto
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MESTRE - Chiaroscuro. È questa la tonalità del Black Friday nel centro di Mestre. Gente. Tanta gente. Ma non necessariamente interessata agli acquisti. In piazza Ferretto le luci si accendono, la musica risuona allegra dagli altoparlanti, e il sindaco Brugnaro, in un bagno di folla, accende l’albero di Natale. E le code? Quelle che l’ultima ordinanza regionale avrebbe potuto creare fuori dai negozi? Ci sono. Magari non dappertutto, magari non chilometriche, ma ci sono. Tutti aspettano il proprio turno, in fila, almeno tre o quattro persone, spesso di più, vagamente infreddolite. Si vede gente soprattutto (ma non solo) davanti ai supermercati e una grande affluenza si registra nei centri commerciali, come alla Nave de Vero, dove si formano lunghe code, con qualche protesta che viaggia sul web. Ma torniamo nel cuore di Mestre. 
QUALCHE PROTESTA
«Sono contrario al Black Friday», dice il signor Michael, con accento squisitamente british, di fronte ad un negozio di telefonia con a fianco la moglie Liliana. «Siamo qui solo per protestare contro una promozione ingannevole, che ci hanno illustrato male», spiegano infastiditi. Da Foot Locker, invece, Bianca attende con paziente positività di potersi assicurare qualche calzatura a prezzi scontati. «Se queste sono le regole bisogna rispettarle – commenta – Io frequento anche il web, ma era un’occasione per fare due passi». Ora, tolto il primato assoluto delle Poste in piazzale Donatori di Sangue, le code più considerevoli e persistenti si formano da Sephora e Yves Rocher. Davanti alla profumeria, Marina aspetta la sua amica, perché in due non possono entrare. «Sono norme corrette – sostiene - anzi, c’è anche troppa gente in giro, mentre dovremmo tirare un po’ i remi in barca per riaprire serenamente un domani. Comunque non trovo gusto a comprare online – rivela – io voglio girare, vedere, provare». Francesca e Luca, poco più avanti, parlano di «adattarsi. Senza il Natale saremmo rimasti volentieri a casa, ma dovevamo provare dei prodotti sulla pelle». Per Donatella «prima eravamo liberi, adesso soffriamo un po’», e per Sandra «stiamo andando indietro», mentre per il piccolo Leonardo che dorme in passeggino di problemi sembra proprio non ce ne siano. «È la prima volta che usciamo di casa – dicono le studentesse Brenda e Valentina davanti a Tezenis – perché siamo impegnate con le lezioni online e perché acquistiamo spesso sul web, tipo su Amazon oppure sui siti di abbigliamento, e anche per questo Black Friday fino adesso avevamo fatto così, evitando di uscire. Non ci aspettavamo così tanta gente – aggiungono - se avessimo saputo non saremmo venute, questo è il primo negozio e sarà anche l’ultimo». 
PRIMA LA SALUTE
Fuori da Kiko, invece, c’è Katia, che brontola perché «si perde tempo», ma riconoscendo come in termini di salute sia «giusto così. Compriamo anche online – aggiunge – è un’ottima soluzione». Qualche metro più avanti si trova Intimissimi, dove Giusy e Carolina attendono il proprio turno, parlando di «pro e contro, dipende dalle priorità, se uno non vuole le code non viene: noi vogliamo vedere i vestiti di persona… ma che freddo!». Anche Marzia da Calzedonia, nonostante si diletti pure di e-commerce, se può scegliere si reca in negozio, e il motivo è anche filantropico: «Così aiuto il commercio – spiega - quest’anno bisogna prenderla in questo modo, e se posso mi fa piacere aiutare i negozianti». A commentare il Black Friday Massimo Zanon, presidente della Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia. «Come tutte le mode che provengono da oltreoceano è una trovata in più per svilire le nostre tradizioni, depotenziando agli acquisti natalizi. Non dico di tornare indietro, non si può, ma il senso del Natale non va perso, per noi adulti e per i nostri bambini. E poi non dobbiamo combattere l’innovazione, ma cavalcarla, il futuro dei negozi dovrà essere dinamico, tra il commercio in presenza e quello online». E poi Maurizio Franceschi, direttore di Confesercenti Venezia. «Noi eravamo contrari – ricorda - avevamo chiesto al governo di bloccarlo il Black Friday, e non per il mondo e-commerce in generale, ma per le attuali limitazioni ai negozi che devono competere con la libertà del web: insomma, è una corsa impari. Ora – aggiunge giudicando il momentaneo risultato – è normale che la scontistica qualcosa porti, ma la condizione di sfiducia dei consumatori e le restrizioni per le attività fanno sì che magari in giro di gente ce ne sia, senza però che questo si traduca in acquisti».

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