Annone Veneto, allerta siccità: «Un'agricoltura più biologica per contrastare la desertificazione». Via alla vendemmia anticipata

Giovedì 18 Agosto 2022 di Gianni Prataviera
Annone Veneto, allerta siccità: «Un'agricoltura più biologica per contrastare la desertificazione». Via alla vendemmia anticipata

ANNONE VENETO - Il lungo periodo di siccità ha messo in sofferenza le viti, anche se la maggior parte dei vitigni almeno una volta in stagione ha avuto una pioggia o sono stati irrigati. Essendo una pianta mediterranea, la vite resiste alla diminuzione di acqua soprattutto se vengono eseguite buone pratiche agricole. «Per i terreni la necessità è di recuperare fertilità. Maggiore è la capacità di ricevere sostanza organica, maggiore è la capacità che venga trattenuta l'acqua. Se la percentuale di sostanza organica è sotto il 2 per cento, come stando ai dati Arpav sta avvenendo nella maggior parte della pianura padana, il terreno è in regime di desertificazione. Se il valore è superiore ha maggiori possibilità di resistere agli stress idrici. Per noi agricoltori c'è la necessità di cambiare l'approccio agronomico abbassando la pressione della chimica ed andare più verso un'agricoltura biologica».

Sono parole chiare quelle di Giorgio Piazza, presidente del Consorzio Vini Venezia (nato dalla fusione dei Consorzi Lison-Pramaggiore e Piave), circa 200 aziende associate tra Veneto Orientale e Trevigiano che riuniscono 4 mila ettari circa di vigneti.

Giorgio Piazza è anche presidente nazionale di Enpaia (l'Ente che si occupa di previdenza agricola) ed è presidente del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale. Con i fratelli è contitolare della storica azienda di famiglia a Loncon di Annone Veneto: una sessantina di ettari di vigneti, mediamente una produzione annua di circa 4/5 mila ettolitri di vino. Da trent'anni l'azienda produce vino biologico.

RISCHIO DESERTIFICAZIONE

Parlare di rischio desertificazione in Veneto potrebbe apparire azzardato. Tuttavia, diversi indicatori ambientali in relazione al cambiamento climatico, fanno prefigurare questo scenario con sempre maggiore probabilità. Dopo decenni di pratiche agronomiche intensive il contenuto di sostanza organica dei suoli è in via di progressivo impoverimento. Il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell'Università di Padova, ponendo la sostenibilità al centro della propria azione ha colto la sfida della definizione di modelli di organizzazione idraulica e della irrigazione integrati con la gestione sostenibile dei suoli. Il presidente Piazza conferma che la vendemmia, anticipata di 10/15 giorni, partirà in questi giorni con la raccolta dei grappoli degli spumanti, Chardonnay e Pinot nero. Sarebbe un disastro se da qui ai giorni della raccolta dovesse arrivare una grandinata. Quello che viticoltori ed agricoltori stanno aspettando è la pioggia per il ripristinino delle falde acquifere, dei corsi di fiumi e canali. «Mai avremmo immaginato - spiega Giorgio Piazza - di dover intervenire in emergenza con acque irrigue per ristabilire la fornitura di acqua, in particolare nel fiume Livenza. La distribuzione dell'acqua nei vari territori rientra in un sistema complesso. Servirebbe una figura che avesse la competenza e l'autorità di gestire tutta l'acqua da monte a mare».

E la flavescenza dorata? È un problema molto serio per noi viticoltori - risponde Piazza - ma vedo che tutti ci stiamo muovendo di concerto. Le viti ammalate vengono tagliate e vengono fatti i trattamenti. Quest'anno speriamo di aver raggiunto il picco della malattia. Non abbiamo grandi armi di controllo dell'insetto infestante. Abbiamo suggerito di utilizzare sistemi di controllo moderni come i droni. Poi, ci sono le trappole, i fogli di plastica gialla che attirano gli insetti. Purtroppo, alcuni vigneti sono compromessi seriamente».
 

Ultimo aggiornamento: 19:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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