VENEZIA - Un piano straordinario per combattere la siccità e frenare gli sprechi d'acqua è stato messo a punto dalla Regione Veneto, con il presidente Luca Zaia nel ruolo di commissario delegato per l'emergenza. Sul fronte della siccità si prevede di con 192 interventi sulle interconnessioni, per un importo di oltre 715 milioni di euro, dall'altro si lavorerà sulla ricerca delle perdite nella rete, con un investimento da oltre 400 milioni per evitare gli sprechi.
«Si tratta di mettere in atto interventi già indicati dai nostri enti gestori che, oltre ad agire rapidamente sull'emergenza, stanno accelerando sul resto delle opere - ha commentato Zaia, aggiungendo - La situazione è particolarmente critica in tutta la regione». «Stiamo ragionando con gli enti gestori - ha proseguito - rispetto alla necessità di impostare una strategia complessiva, coinvolgendo gli altri usi, agricoli e industriali, compreso il settore idro-elettrico.
Il soggetto attuatore e coordinatore, Nicola Dell'Acqua, avvalendosi delle strutture tecniche di Viveracqua e degli enti e delle amministrazioni coinvolte nell'emergenza, ha individuato nel Piano Siccità e nel Piano Ricerca delle Perdite già elaborati dagli enti gestori pubblici del Veneto le basi fondamentali su cui attuare il piano degli interventi che il Commissario delegato presenterà alla Protezione Civile Nazionale per l'approvazione. Per quanto concerne il Piano Siccità, oltre agli interventi di emergenza per garantire la fornitura di acqua potabile e per la messa in sicurezza del servizio nelle attuali e gravose condizioni climatiche, gli enti gestori hanno programmato interventi strutturali la cui finalità è quella di attenuare, se non di eliminare, le conseguenze di eventi di siccità come questi, inseriti nelle pianificazioni dei rispettivi Consigli di Bacino.
Gli interventi che i gestori propongono sono misure di adattamento infrastrutturale mirati a interconnettere sistemi di acquedotti oggi alimentati da fonti diverse alcune delle quali particolarmente vulnerabili al cambiamento climatico. L'adattamento a questa nuova configurazione climatica si concretizza con l'incremento della resilienza delle infrastrutture acquedottistiche che potranno contare su più e diversificate, e in parte nuove, fonti di approvvigionamento sia in eventi siccitosi come l'attuale, sia in eventi alluvionali. Secondo caposaldo del piano del Commissario per far fronte all'emergenza idrica 2022 in Veneto è la ricerca delle perdite al fine di ridurre lo spreco di acqua.
La ricerca delle perdite nel sistema acquedottistico veneto passa attraverso l'applicazione delle più moderne ed efficaci tecnologie del settore e prevede l'acquisizione di un'enorme massa di dati da trasformare in preziose informazioni e modelli di sistemi idrici complessi. Questo investimento immediato e straordinario in Veneto si attesta su 400 milioni di euro, anche a valere sul Pnrr. La riduzione delle perdite passa poi necessariamente attraverso la sostituzione e l'ammodernamento delle condotte. Nei prossimi 10 anni in Veneto, verranno investiti circa 900 milioni per rinnovare le reti acquedottistiche che, in media, perdono oggi circa il 40% dell'acqua prelevata. In allegato si invia relazione su stato della risorsa idrica in Veneto.
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