Alvise, angelo per caso: rianima e salva un anziano colpito da un infarto

Giovedì 3 Dicembre 2020 di Filippo De Gaspari
Alvise Galvan

NOALE - Cade a terra colto da un improvviso malore, mentre cammina a bordo strada. L’angelo, per un uomo cardiopatico sulla settantina di Noale, ha il nome e il volto di Alvise Galvan, 28 anni, che ferma l’auto, si abbassa la mascherina e lo aggrappa di nuovo alla vita attraverso alcune manovre cardiopolmonari, in attesa dell’ambulanza.
IL RACCONTO
Il giovane, noalese ma residente a Mirano, si trovava per caso in via dei Novale, dove è accaduto il fatto, quand’erano circa le 18 di martedì.
«Ho visto quell’uomo a terra - racconta - a fianco a lui un anziano, che però non sapeva cosa fare. Sono sceso dalla macchina e subito corso su di lui, ho sentito se aveva battito al polso e sul collo, perchè cadendo si era procurato una ferita alla testa. A quel punto non ci ho pensato un attimo, gli ho abbassato la mascherina e ho iniziato a favorire la respirazione e praticargli il massaggio cardiaco. In quel frangente non ho pensato al Covid o ad altro, solo ad aiutare quella persona. Per fortuna, dopo alcuni secondi, ha ripreso conoscenza».
TEMPERATURA
La manovra è stata provvidenziale, anche perché il freddo, a quell’ora della sera, era pungente e di lì a poco, con la chiusura di bar e negozi, il giro di persone sarebbe stato molto minore. Poco dopo sono arrivati l’ambulanza e i carabinieri, chiamati da un passante, con il quale Galvan ha provveduto nel frattempo a proteggere dal freddo l’anziano riverso a terra: “Gli ho messo sopra un giubbotto che avevo in macchina e una termocoperta che aveva con sé l’altro signore”. Nel trambusto di quei concitati momenti, con altri passanti che si sono poi radunati attorno al malcapitato, Galvan ha avuto anche il sangue freddo di raccogliere da terra una mazzetta di banconote uscite dai pantaloni del pensionato, rimettendole in fondo alla tasca e avvertendo il fratello dell’anziano, nel frattempo giunto sul posto.
RINGRAZIAMENTI
«Mi hanno ringraziato in molti, dai carabinieri al Suem - spiega Galvan - e ovviamente il fratello. Io sinceramente ringrazio di aver avuto il sangue freddo di agire e un buon bagaglio di nozioni di primo soccorso imparate qualche anno fa. Dovremmo tutti sapere come comportarsi in queste situazioni».
L’uomo adesso è ricoverato in ospedale, ma è sopravvissuto e questa per Galvan è la soddisfazione più grande. Di questi tempi, sensazioni che scaldano il cuore e danno coraggio di affrontare momenti non facili per tutti.
«Un sogno? - conclude Galvan - trovare un lavoro, visto che sono rimasto disoccupato e ho un altro sogno nel cassetto: nei mesi scorsi ho ideato due app, pensate per aiutare chi, soprattutto in questo momento, è nel bisogno: una per la sanità, cioè un servizio per prenotarsi le ricette da casa, l’altra per le scuole, per consentire lo svolgimento delle attività in sicurezza monitorando la situazione in tempo reale. Mi piacerebbe presentarle al governatore Zaia e essere utile ai veneti in questa emergenza».
 

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