Addio ad Adelina, mascotte di Hemingway nelle battute di caccia: era la sua Niña

Sabato 21 Gennaio 2023 di Fabrizio Cibin
CAORLE La "Nina", Adelina Turchetto, mascotte di Hemingway

CAORLE - “La Niña è arrivata?”. Così chiedeva Ernest Hemingway quando, ospite del barone Franchetti, dopo le sue battute di caccia attendeva l’arrivo di quella piccola caorlotta, così dolce, ma anche determinata, con la sua borsa di provviste e di sigari, quelli buoni. Lei, Adelina Turchetto, era diventata un po’ la mascotte di quel gruppo di signori amanti della caccia; una ragazzina che faceva accendere il sorriso al grande scrittore statunitense, che l’aveva affettuosamente ribattezzata “La Niña”. Oggi Caorle piange la morte di Adelina, mancata all’età di 94 anni: donna di grande cultura, molti interessi e uno straordinario spirito imprenditoriale, è stata una grande artefice della crescita turistica della città. E, prima ancora, il papà Domenico, che di Caorle è stato anche il sindaco. «Mia mamma, dal punto di vista imprenditoriale, era 50 anni avanti. E viaggiava molto: dalla Cina alla Russia, Turchia, Grecia, Brasile, Thailandia... Prendendo da ogni viaggio uno spunto per crescere umanamente, ma anche professionalmente», racconta con il giusto orgoglio l’avvocato Mauro Scaramuzza, uno dei tre figli della signora Adelina, assieme a Monica e Maria Susanna. 
Una storia da romanzo, la sua e quella della sua famiglia, che inizia con la scelta del nome, Adelina, datole dal padre in onore di Adela Juana Maria “Adelina” Patti, soprano italiano di fine Ottocento, e che prosegue con l’incontro con Hemingway. «In tempo di guerra - continua il figlio - come tante famiglie anche mio nonno con la sua riparò a San Gaetano e, per conto del barone Franchetti, gestiva lo spaccio aziendale. Quando il barone arrivava con i suoi ospiti (tra questi anche Hemingway, che amava le battute di caccia), chiedeva la merce migliore, compresi i sigari, che andava a prendere a Concordia Sagittaria. Poi incaricava mia mamma di portare le cose a quei signori. Era diventata un po’ la loro mascotte ed Hamingway la chiamava La Niña».
La signora Adelina ha lavorato agli stabilimenti La Conchiglia e al Park Hotel, primo albergo della zona di Levante avviato da Domenico Turchetto.

Poi il suo coinvolgimento diretto nel mondo del turismo, con la fondazione, nel 1967, dell’hotel Villa Roma. Inoltre è stata tra le fondatrici della società Expomar scrl, poi diventata la Spa, la società che ha iniziato a organizzare la Fiera acquisti dell’albergatore, diventata l’attuale Fiera dell’Alto Adriatico. Donna di cultura, amante dei viaggi, ma anche della musica (aveva una grande voce) e del teatro. Fino a qualche mese fa si recava in piazza a prendere l’aperitivo. Il marito, Mario, era mancato nel 1991, a 64 anni e faceva il fattore. «La comunità di Caorle ha perso una grande donna e una grande imprenditrice - ha detto la presidente di Federalberghi Caorle, Kay Turchetto - una vera e propria pioniera del turismo nella nostra città. Conservo un ricordo affettuoso della zia, della sua verve, della sua vitalità e della grande passione che ha messo sia in ambito familiare che lavorativo». I funerali saranno celebrati oggi, alle 11, in Duomo.

Ultimo aggiornamento: 18:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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