CAORLE - “La Niña è arrivata?”. Così chiedeva Ernest Hemingway quando, ospite del barone Franchetti, dopo le sue battute di caccia attendeva l’arrivo di quella piccola caorlotta, così dolce, ma anche determinata, con la sua borsa di provviste e di sigari, quelli buoni. Lei, Adelina Turchetto, era diventata un po’ la mascotte di quel gruppo di signori amanti della caccia; una ragazzina che faceva accendere il sorriso al grande scrittore statunitense, che l’aveva affettuosamente ribattezzata “La Niña”. Oggi Caorle piange la morte di Adelina, mancata all’età di 94 anni: donna di grande cultura, molti interessi e uno straordinario spirito imprenditoriale, è stata una grande artefice della crescita turistica della città. E, prima ancora, il papà Domenico, che di Caorle è stato anche il sindaco. «Mia mamma, dal punto di vista imprenditoriale, era 50 anni avanti. E viaggiava molto: dalla Cina alla Russia, Turchia, Grecia, Brasile, Thailandia... Prendendo da ogni viaggio uno spunto per crescere umanamente, ma anche professionalmente», racconta con il giusto orgoglio l’avvocato Mauro Scaramuzza, uno dei tre figli della signora Adelina, assieme a Monica e Maria Susanna.
La signora Adelina ha lavorato agli stabilimenti La Conchiglia e al Park Hotel, primo albergo della zona di Levante avviato da Domenico Turchetto. Poi il suo coinvolgimento diretto nel mondo del turismo, con la fondazione, nel 1967, dell’hotel Villa Roma. Inoltre è stata tra le fondatrici della società Expomar scrl, poi diventata la Spa, la società che ha iniziato a organizzare la Fiera acquisti dell’albergatore, diventata l’attuale Fiera dell’Alto Adriatico. Donna di cultura, amante dei viaggi, ma anche della musica (aveva una grande voce) e del teatro. Fino a qualche mese fa si recava in piazza a prendere l’aperitivo. Il marito, Mario, era mancato nel 1991, a 64 anni e faceva il fattore. «La comunità di Caorle ha perso una grande donna e una grande imprenditrice - ha detto la presidente di Federalberghi Caorle, Kay Turchetto - una vera e propria pioniera del turismo nella nostra città. Conservo un ricordo affettuoso della zia, della sua verve, della sua vitalità e della grande passione che ha messo sia in ambito familiare che lavorativo». I funerali saranno celebrati oggi, alle 11, in Duomo.
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