Acqua San Benedetto festeggia
60 anni (e 730 milioni di ricavi)

Mercoledì 11 Maggio 2016 di Paolo Navarro Dina
Acqua San Benedetto festeggia 60 anni (e 730 milioni di ricavi)
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Su una parete c’è il bel viso con i capelli cotonati di Sylva Koscina che turbava i sonni degli italiani negli anni Settanta lanciando uno slogan bello quando improbabile: "Arraanciatevi!" per pubblicizzare l’aranciata con le bollicine. Ora c’è un’altra bellezza come Cindy Crawford che, in un’atmosfera da Via Veneto, e con il sottofondo di "Anema e core" di Perry Como, in un spot tv, si beve a canna una bottiglietta d’acqua sullo sfondo di Roma.
La Rondine compie sessant’anni. L’Acqua San Benedetto, grande azienda con il proprio quartier generale a Scorzè, nell’entroterra veneziano, ha voluto festeggiare un traguardo importante che è anche storia del costume e di quel "modello veneto" costruito sul finire degli Anni Cinquanta che ha fatto crescere la nostra regione. E così, proprio nel 1956, l’anno della Rivoluzione di Ungheria e della seconda guerra arabo-israeliana a Suez, o del matrimonio tra Grace Kelly e Ranieri di Monaco, a Scorzè nasceva un’azienda destinata a rivoluzionare il settore delle acque minerali, pronta a scommettere sul futuro, capace di interpretare i gusti della gente mettendo in campo un’anima ambientalista nel proprio messaggio.
Ieri, a Ca’ Foscari, la San Benedetto ha voluto festeggiare questo traguardo, con il patron del Gruppo, Enrico Zoppas, lo stato maggiore dell’azienda, inaugurando una mostra (fino al 16 maggio con ingresso gratuito) che ripercorre la storia della San Benedetto, dalle origini fino ai nostri giorni, transitando attraverso l’evoluzione anche grafica del marchio e l’espansione in Italia, poi in Europa e nel resto del mondo; l’impegno sociale con le sponsorizzazioni nello sport (ciclismo, basket) fino all’innovazione (nei contenitori, nelle prime bottiglie in Pvc fino al Pet, il materiale utilizzato oggi più resistente e meno inquinante). L’esposizione poi si trasferirà a Milano al Museo della Scienza e della Tecnologia dall’11 al 19 giugno.
Ed è toccato a Zoppas intervistato dal giornalista Nicola Porro rievocare la nascita e lo sviluppo di un’azienda che, insieme a Giuliano De Polo, scomparso nel 2004, ha fatto diventare una ditta con un fatturato di 730 milioni di euro; con 1800 dipendenti e 44 linee di imbottigliamento capaci di produrne 20 milioni al giorno. Insomma un gigante del settore bevande celebrato anche in un libro "San Benedetto. Un lungo sorso di freschezza" a cura di Luca Masia, edito da Mondadori. «Avevo 22 anni quando ho mosso i primi passi - ha raccontato Zoppas - Stavo cercando una strada da percorrere». E nella sua illustrazione ha voluto ricordare le sfide vinte, dall’avvio del "vuoto a perdere" (in tempi nei quali c’era il "vuoto a rendere") fino ai contenitori in plastica e in Pet; il brevetto del tappo "push & pull" fino agli accordi con il Ministero per l’ambiente. E in tutto questo anche il rapporto con Pepsi Cola; con gli "avversari" della Coca Cola e con la Schweppes. Ma l’azienda veneziana è anche titolare di stabilimenti a Popoli (Pe) a Bonato (Bi); a Nepi (Vt); a Potenza con il marchio Fonte del Pollino e Fonte Rionero allargandosi all’estero (Spagna, Messico, Dominicana, Polonia, Ungheria) e distribuendo prodotti in oltre 100 Paesi nel mondo. Intanto sulla parete della mostra vicino alle etichette Bittersan, Gassosa, Cedrata o Ben Cola, sempre Sylva Koscina lancia lo slogan "Analcolizzatevi". E poco distante Vittorio Adorni, indimenticato campione di ciclismo, alza le mani al cielo in segno di vittoria sotto la scritta "Fonti di San Benedetto». Passato e presente sotto il segno della Rondine della San Benedetto.
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