Pnrr, finanziati 3 progetti di rigenerazione urbana

Venerdì 4 Febbraio 2022 di Antonella Lanfrit
Pnrr, finanziati 3 progetti di rigenerazione urbana

UDINE - Udine e i suoi tre progetti di rigenerazione urbana potranno attingere alle risorse del Fondo extra Pnrr, da 905 milioni, dopo che erano rimasti a bocca asciutta sul finire del 2021, esclusi dalla graduatoria del bando che aveva spartito 3,4 miliardi tra i Comuni italiani, destinando al Friuli Venezia Giulia solo 1,6 milioni per Monfalcone.

A dare certezza a questa possibilità su cui il capoluogo friulano aveva puntato, dopo aver ricevuto la ferale notizia, è la Lega che, direttamente da Roma, conferma la partita. «A Udine i progetti di riqualificazione urbana saranno realizzati attingendo al Fondo extra da 905 milioni spiegano i leghisti -, ottenuto grazie all'impegno della Lega». Si tratta, confermano, dei progetti esclusi dal decreto del 30 dicembre. «Matteo Salvini si era speso personalmente per sostenere la battaglia del sindaco Pietro Fontanini proseguono -, il quale lamentava penalizzazioni».


LE RISORSE

I finanziamenti dovrebbero ammontare a una ventina di milioni, tanto è il conto finale degli interventi ideati dal Comune. Il primo progetto riguarda la realizzazione di un asilo nido nell'ex caserma Osoppo, con contestuale recupero di una parte di questa struttura per un intervento da 5 milioni. Il secondo progetto prevede la realizzazione della nuova Procura nei locali dell'ex Stringher di via Crispi, con l'intento di riportare questa importante realtà entro le mura cittadine. Anche in questo caso il costo dell'intervento è di 5 milioni. La terza progettualità intende mettere mano al cosiddetto «Frigorifero» di piazzale Cella, per realizzare una realtà museale con un investimento di 10 milioni. Non appena avuto contezza dell'esclusione dal primo finanziamento, il sindaco Fontanini, leghista che guida una coalizione di Centrodestra, è sceso subito in campo, considerando il risultato del bando «più che un'esclusione, un'umiliazione». Era arrivato a considerare «vergognoso e inaccettabile» quel risultato, che aveva tagliato fuori oltreché Udine anche Pordenone e riservato al Friuli Venezia Giulia solo 1,6 milioni su 3,4 miliardi a disposizione.


FONTANINI

Fontanini, in quell'occasione, ha chiesto all'Anci Fvg di farsi parte attiva nei confronti delle organizzazioni nazionali e dello stesso Governo, per un riequilibrio della suddivisione dei fondi - il 40% delle risorse è stato destinato al Sud ma, soprattutto, per trovare altre risorse che potessero rispondere alle legittime attese del territorio friulano. «Se questi non sono interventi di rigenerazione urbano aveva tuonato ancora Fontanini entrando nel dettaglio dei progetti presentati - vorrei capire che cosa sono». Inoltre, il sindaco ha rivendicato la bontà progettuale delle idee presentate, corredate di tutto l'apparato tecnico necessario per rispondere appieno ai dettami del bando. A rendere ancora più bruciante l'esclusione a seguito del decreto di fine anno, era stata la constatazione del trattamento riservato ad una Regione a Statuto speciale, in rapporto alle altre «consorelle».


LE REGIONI

Pur essendo anch'esse in fondo alla classifica, alla Valle d'Aosta era stato attribuito un importo di 11 milioni e il Trentino si era portato a casa addirittura 28 milioni. Cifre molto distanti da quella riservata al Friuli Venezia Giulia. Una regione che si è trovata ad essere doppiamente Cenerentola: rispetto al Mezzogiorno e rispetto a diverse realtà del Nord. La mobilitazione generale, molte le prese di posizione per la pesante esclusione, sembra aver prodotto i suoi effetti e Udine può pensare di realizzare i tre progetti che ridisegnerebbero il volto di altrettanti luoghi della città. Tasselli di rigenerazione urbana che si aggiungeranno agli interventi previsti al quartiere San Domenico, anch'essi finanziati attraverso le opportunità date dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 

Ultimo aggiornamento: 12:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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