Biotech, mini satelliti, super computer: il futuro del Veneto in 19 progetti

Venerdì 4 Febbraio 2022 di Maurizio Crema
Biotech, mini satelliti, super computer: il futuro del Veneto in 19 progetti

VENEZIA - Il Veneto è pronto per il salto nel futuro e presenta 19 progetti concreti da finanziare con 650 milioni col Piano nazionale di Ripresa e Resilienza in tandem con imprese del territorio. Il Comitato tecnico scientifico gestito dalla Regione e coordinato da Veneto Sviluppo in soli sette mesi ha sfornato idee innovative che vanno dal biotech allo sviluppo di produzioni farmaceutiche in regione passando dai computer quantistici all'idrogeno verde scommettendo anche sul ritorno di attività nel Nordest. «Tutti progetti concreti e strategici che diverse imprese del Nordest sono pronte a finanziare in parte di tasca propria - avverte Roberto Marcato, assessore allo sviluppo della Regione Veneto - cosa che non credo avvenga in altre parti d'Italia.

Purtroppo il Pnrr è stato pensato in maniera centralizzata e le Regioni non hanno toccato palla. Questo ci ha costretto a fare un lavoro ulteriore, garantendo di essere pronti con progetti subito realizzabili. Noi ora i compiti per casa li abbiamo fatti. Il futuro del Veneto è già qui». Marcato però critica un altro aspetto del Pnrr: «Troppi fondi al Sud, non ha senso destinare per definizione il 40-50% delle risorse a progetti del Mezzogiorno, così si rischia di non poter mettere in competizione le varie idee per far emergere le migliori».

In ogni caso Marcato ricorda anche che si punta «al reshoring di attività ritenute strategiche per la nostra regione e il raggiungimento di una progressiva indipendenza da altri Paesi». E il nucleare appena sdoganato dalla Commissione Ue? «Nessun progetto in questo campo», risponde Marcato. Di sicuro ora c'è da correre. «Già perché una volta uscito il bando si hanno solo 20 giorni per presentare i progetti per poter attingere ai finanziamenti», ricorda il presidente di Veneto Sviluppo Fabrizio Spagna: «Questi 19 progetti molto articolati, per un investimento complessivo di poco meno di 650 milioni, sono estremamente solidi e non certo utopici: ci permetteranno di competere prima e meglio in settori decisivi per la nostra regione». Fulcro del settore Biotech/Pharma sono i progetti di Fidia, Zambon, Fresenius Kabi Ipsum e Fis (ieri ha collocato un bond da 350 milioni), che dovrebbero permettere al Veneto e all'Italia di rendersi autonomi nella diagnostica e nella produzione di nuovi vaccini, adiuvanti e terapie molecolari, «perché siamo totalmente dipendenti da cinesi e indiani», sottolinea Giorgio Palù, presidente di Aifa (agenzia italiana del farmaco) e coordinatore del settore biotecnologie del Cts: «Abbiamo cercato di focalizzare quelle realtà venete e di imprese internazionali attive nella nostra regione con la possibilità di portare le produzioni qui». Il coordinatore del Comitato Paolo Villoresi, professore di fisica all'università di Padova, dove si vuole realizzare un super computer quantistici: «L'idea di fondo è realizzare un'infrastruttura veneta per la cyber sicurezza, un progetto studiato in collaborazione con la Concessionaria veneta Cav, con ricadute possibili anche per le future Olimpiadi di Cortina». In campo energetico, l'obiettivo è quello di rendersi indipendenti dalla Cina sul fronte delle batterie e dell'idrogeno, ricorrendo a materiali accessibili e meno costosi: «In campo ci sono imprese come Breton, Cinel Gas Generators, Ufi Filters, Alkeemia ma anche puntiamo a trasferire qui produzioni come quelle della Fiamm Sonick in Svizzera - spiega il coordinatore del settore Vito Di Noto - ma siamo pronti ad aprirci ad altri progetti sul territorio per i prossimi passi come la distribuzione». Sul fronte spaziale, i progetti sono indirizzati alla realizzazione di mini satelliti per osservare la Terra (Stellar, T4i e Officina Stellare) e alla creazione di un centro multidisciplinare che possa simulare su larga scala panorami lunari e marziani (Irca e Isoclima).

REFOSCO: POLITICHE SUL LAVORO

«Per supportare la ripresa dell'occupazione è centrale il rilancio delle politiche attive per il lavoro. In arrivo per il Veneto 55,4 milioni dal Pnrr. Si deve andare a finanziare il lavoro buono, ossia dignitoso, stabile e giusto - avverte Gianfranco Refosco, segretario Cisl Veneto -. Noi saremo protagonisti attivi, anche mettendo in campo il nostro sistema territoriale di servizi». 

Ultimo aggiornamento: 12:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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