Natalia muore nel sonno a 12 anni. Il sospetto di un'embolia dopo l'infortunio sportivo. I controlli negativi, poi la tragedia

A chiarire che cosa sia successo tra lunedì e martedì notte sarà un'autopsia a stabilirlo

Mercoledì 6 Marzo 2024 di C.A.
Natalia muore nel sonno a 12 anni. Il sospetto di un'embolia dopo l'infortunio sportivo. I controlli negativi, poi la tragedia

PORDENONE - È morta nel sonno a 12 anni. Natalia Van Winkle, figlia di un soldato americano in servizio al 31° Fighter Wing di Aviano e di una dipendente della stessa Base Usaf, è stata trovata senza vita ieri mattina nella sua abitazione di Puja, una frazione di Prata di Pordenone. Da tre giorni si lamentava per le conseguenze di un infortunio sportivo, uno scontro di gioco durante una partita di football americano disputata venerdì scorso.

L'infortunio e gli accertamenti medici

Si era fatta male a un ginocchio. Il dolore non passava e domenica sera il genitore l'ha accompagnata al pronto soccorso pediatrico di Pordenone. Due ore e mezza di visita. Una radiografia ha escluso fratture, ma il medico ha continuato a indagare perché la bambina aveva un po' di febbre.

L'ha sottoposta anche a un'ecografia polmonare, il cui esito è stato negativo. È stata dimessa, le sono stati prescritti antidolorifici, ma lunedì le stilettate al ginocchio hanno continuato a farsi sentire.

Il sospetto dietro il decesso

A chiarire che cosa sia successo tra lunedì e martedì notte e se il trauma al ginocchio possa aver avuto delle conseguenze fatali, sarà un'autopsia a stabilirlo. La Procura, dopo aver delegato accertamenti ai carabinieri della stazione di Prata per ricostruire gli ultimi giorni prima del decesso della bambina, si affiderà al medico legale Antonello Cirnelli per comprendere le cause della morte di una bambina che all'apparenza non sembrava avere alcuna patologia. Il sospetto è che possa essersi sviluppata un'embolia. Ma al momento è soltanto un'ipotesi. I primi a voler far chiarezza sono gli stessi medici del reparto di Pediatria dove domenica la piccola paziente è stata sottoposta al lungo controllo che non ha evidenziato traumi importanti.

L'ultimo saluto del papà alle 23

Venerdì la bambina si è divertita sul campo di football di Aviano. Quando il papà è andato a prenderla, ha scoperto che si era fatta male al ginocchio sinistro. Un dolore persistente, che non l'ha lasciata in pace né sabato né domenica. A quel punto il genitore, sospettando qualche lesione importante, l'ha portata in ospedale. Rassicurato dall'esito della radiografia, lunedì l'ha comunque lasciata a casa da scuola perché faceva fatica a camminare e aveva ancora dolore. Il pronto soccorso pediatrico nel corso della giornata non ha più avuto contatti con la famiglia della dodicenne. L'ultimo saluto del papà alla figlia risale alle 23 circa, quando è andata a dormire. Ieri mattina si è avvicinato alla porta, non sentiva lamenti e, immaginando quanto fosse stanca, ha pensato di lasciarla dormire. Era al lavoro, quando gli ha telefonato la sua compagna. Natalia non si svegliava. Alle 9.38 è stato contattato il 112. Alle 9.52 le sirene di ambulanza e automedica hanno rotto il silenzio di via Casali Sagree a Puja, mentre un infermiere della Sores per tutto il tempo ha continuato a fornire istruzioni al telefono sulle manovre di rianimazione da praticare. Purtroppo la bambina era morta da ore.

Dalla Base di Aviano: «Non c'è nulla da dire»

La comunità americana si è subito stretta attorno alla famiglia Van Winkle. Ieri pomeriggio a Puja tanti amici e colleghi della Base Usaf hanno raggiunto il padre (la madre vive a Budoia, non distante da Aviano). «Non c'è nulla da aggiungere, nulla da dire», ripete una soldatessa che accoglie le persone sul cancello. Non ci sono parole per un dolore così straziante. Non esistono. Alcune donne americane arrivano con dolci, cibo e bibite per esprimere la propria vicinanza. I vicini di casa, tremendamente dispiaciuti, non osano avvicinarsi. I Van Winkle non partecipano alla vita del paese, ma la loro tragedia conosce soltanto un linguaggio, comune a tutti, e che la sindaca Katia Cescon riassume a nome di tutti: «Queste sono tragedie per le quali non si trovano mai parole adatte ad esprimere il proprio cordoglio. Nessuna servirà a consolare l'immenso dolore di questa famiglia. Quello che possiamo fare è di star accanto a questa mamma e a questo papà. A loro va il mio pensiero e la mia vicinanza. Riposa in pace piccolo angelo».

Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 12:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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