Moria di pesci nel Tagliamento: ambientalisti infuriati, ma l'ente di tutela fa verifiche

Martedì 24 Agosto 2021 di Camilla De Mori
Moria di pesci

UDNE - Moria di pesci nel fiume Tagliamento nell'area pordenonese: è sdegno in rete per un video pubblicato su un gruppo Facebook dedicato agli appassionati delle acque friulane che, secondo l'autrice del post, sarebbe stato girato fra San Giorgio della Richinvelda e Spilimbergo nella giornata di domenica.

LA PROTESTA

Nel testo si legge: «Una vergogna che si ripete! Le acque del Tagliamento che si ritirano all'improvviso e muoiono quintali di pesci. Possibile che non si possa lasciar scorrere un minimo di acqua?». Immediata la valanga di commenti dei navigatori della rete che ne sono seguiti, fra cui anche quelli di diverse persone che ipotizzavano una presunta relazione fra la mancanza di acqua avvenuta all'improvviso (alcuni avrebbero parlato di circa mezz'ora), che sembrava ai più di difficile origine naturale, e le derivazioni idriche (molte delle quali si trovano proprio in provincia di Udine) per la produzione di energia o per l'agricoltura.

DIFESA DELL'AMBIENTE

Ma gli uffici preposti dell'assessorato regionale alla Difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile, guidato dall'assessore Fabio Scoccimarro, interpellati dal cronista, fanno sapere che le captazioni non c'entrano: «In quel tratto c'è acqua solo se piove altrimenti si infiltra.

Dopo le piogge si asciuga la parte superficiale».

AGRICOLTURA

Per parte sua, l'Assessorato alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna e Risorse forestali, agroalimentari e ittiche, retto dall'assessore regionale Stefano Zannier, fa sapere che l'Ente di tutela pesca sta proseguendo le sue verifiche sull'episodio, che era stato già segnalato agli uffici. «L'Etpi ha eseguito i sopralluoghi ma non ha trovato i pesci». Anche per quanto riguarda l'agricoltura, le derivazioni secondo la Regione non c'entrerebbero. «Le derivazioni agricole non hanno nemmeno lontanamente superato i livelli massimi di captazione», spiegano dallo staff di Zannier. «Facciamo fatica a capire di che tipologia di pesci si tratti. Purtroppo non si vede il luogo e la pezzatura è ridotta ed in qualità elevata». Sulla vicenda, comunque, dai contorni ancora da chiarire l'Ente che si occupa della tutela della fauna ittica regionale «sta continuando a fare accertamenti» per capire cosa sia realmente accaduto.
 

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