Lupi e orsi, un patto con i ricercatori per seguire gli spostamenti

Almeno sette branchi presenti fra l'alta pianura friulana e altre aree del territorio

Lunedì 6 Giugno 2022 di Maurizio Bait
Lupi e orsi, un patto con i ricercatori per seguire gli spostamenti

UDINE - Un nuovo protocollo d'intesa fra la Regione e l'Università di Udine per meglio monitorare gli spostamenti degli orsi e dei lupi in Friuli Venezia Giulia: è quanto stabilito dalla Giunta Fedriga con una delibera messa a punto dall'assessore alle Risorse forestali Stefano Zannier.

Lo scopo primario dell'operazione è tentare una limitazione dei danni che talora orsi e lupi possono arrecare alle attività agricole e di allevamento, come di recente è avvenuto ad opera dell'orso Francesco (in codice orso M4) nella Val Tagliamento. L'accordo prevede una spesa complessiva di 90mial euro dei quali 75mila andranno al Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell'Ateneo friulano. L'intesa, che adempie a precise direttive europee in tema di monitoraggio, avrà efficacia fino alla fine del 2024 e prevede la richiesta di autorizzazione alla cattura di esemplari per finalità di ricerca scientifica da inoltrare al Ministero dell'ambiente.


LE PRESENZE
Fra le premesse del documento, si riporta che e il lupo è presente, almeno con un branco, nella zona intensamente antropizzata dell'alta pianura friulana e con altri 56 branchi in altre aree del territorio regionale. La Regione sottolinea che l'apposizione del radiocollare agli orsi e ai lupi consente di localizzarne con precisione e in tempo reale la presenza ed, eventualmente, di disporre adeguate azioni di dissuasione e gestione. Ebbene il Servizio biodiversità della Regione e il Dipartimento universitario udinese s'impegnano in una collaborazione certo non facile, visti gli obiettivi: predisporre i siti di cattura sulla base e con le tecniche previste dal protocollo autorizzato dal Ministero, successivamente eseguire una serie di tentativi di cattura qualora i siti allestiti risultino frequentati da orsi o lupi al fine di catturare esemplari e dotarli del radiocollare prima del loro rilascio in libertà. Sarà poi necessario condividere i dati della telemetria fra Università e Regione e quest'ultima potrà condividerli con il proprio Corpo forestale allo scopo di promuovere azioni di comunicazione ed eventuali azioni di gestione. Saranno messe in campo anche altre tecniche come l'impiego delle fototrappole, la stimolazione acustica e la ricerca di campioni biologici e tracce.


LA MAPPA
È prevista la collocazione i 20-25 esche per i lupi e trappole per pelo con riguardo all'orso. Le esche dovranno essere attivate nel periodo di massima attività della specie.
La Regione disegna anche la mappa delle aree prioritarie nelle quali attuare il progetto: e nelle seguenti macro aree: Monte Vogu-Lubia-Mia, Monte Matajur, Montemaggiore-Rio Bianco-Farcadicce, Gran Monte-Tacia-Tanamea-Val di Uccea, Glazzat-Aupa-Val Pontebbana-Val d'Incaroio, Barcis-Piancavallo e Alto Tagliamento. I reperti raccolti dovranno essere conservati e spediti al laboratorio della Fondazione Edmund Mach di Trento o ad altro centro nazionale di ricerca appositamente indicato dalla Regione entro il 15 novembre di ogni anno.


RISCHI E CATTURE
Infine sono previsti percorsi di formazione per il personale regionale, del Corpo forestale e dei Servizi biodiversità, caccia e risorse ittiche: l'intenzione è infatti quella di dar vita a gruppi per la gestione di situazioni di emergenza con la fauna selvatica e gruppi di cattura. Saranno predisposte mappe di rischio in relazione all'uso del territorio da parte dei carnivori e alla presenza di attività antropiche e infrastrutture nelle aree da questi frequentate con maggiore assiduità. Ogni anno sarà predisposta una dettagliata relazione sull'attività svolta nell'annata precedente.

 

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