Disastro Frecce, il prof del Malignani: «Il bird strike è la bestia nera dei piloti. Se l'uccello finisce nel motore può provocare seri danni»

Friuli sotto choc dopo l'incidente in cui è rimasto coinvolto un pilota della Pan residente in provincia

Domenica 17 Settembre 2023 di Camilla De Mori
Disastro Frecce, il prof del Malignani: «Il bird strike è la bestia nera dei piloti. Se l'uccello finisce nel motore può provocare seri danni»

UDINE - Entrare nelle Frecce «era il mio sogno nel cassetto e ci ho creduto». Così, nel 2020 - come riportato sul sito della scuola -, Oscar Del Dò, 35 anni, parlava del suo imminente ingresso nella Pan agli allievi dell’istituto Malignani di Udine, dove lui stesso aveva studiato all’indirizzo aeronautico per cinque anni. A festeggiare quel giorno con lui, oltre all’allora preside Andrea Carletti, c’era anche il suo professore Mauro Fasano, che ieri è rimasto particolarmente scosso, come tanti, alla notizia dell’incidente avvenuto a Torino, durante un test, dopo il decollo del jet guidato dal pilota friulano dalla pista di Caselle, e della tragedia che ne è sfortunatamente seguita, con la morte di una bambina.

Del Dò è riuscito a lanciarsi con il paracadute poco prima.


IL PROFESSORE
«Ho letto che per l’episodio di Caselle si parla dell’ipotesi di “bird strike” (un incidente dovuto a volatili ndr), un incidente che può capitare. E, se capita a quella quota lì, non c’è niente da fare», dice Fasano, coordinatore della sezione Aeronautica della scuola -. In casi di “bird strike”, riflette in linea generale e del tutto teorica il docente, «c’è il cosiddetto “flame out”: il volatile viene risucchiato e fa dei danni tali al motore che le perdite di combustibile arrivano alle camere di combustione e si incendia il motore. È la bestia nera dei piloti. Ci sono stati anche incidenti famosi, come quello dell’aereo finito nell’Hudson (raccontato nel film “Sully” ndr). Ma premetto che io non sono un pilota, sono solo un professore, e non so come sia effettivamente andata a Torino». Anche il docente ha visto il video del terribile incidente: «Secondo me, dal video sembra di capire che Oscar abbia tenuto l’aereo finché poteva. Sotto una certa quota non poteva andare. Da quello che vedo, secondo me, ha tenuto duro finché ha potuto. Ma chi lo sa, ce lo dirà lui com’è andata. Sfortuna ha voluto che il relitto cadendo, a quanto pare, abbia finito per colpire un’auto e una bambina è morta. Una cosa terribile». Anche Del Dò è un papà. «È diventato padre proprio quando hanno presentato il poster. È un caro ragazzo e corrisponde alle caratteristiche dei piloti come adesso le Frecce li cercano. Non piloti istrionici, ma professionisti che sono preparati a gestire una situazione di emergenza e sanno lavorare in team. Oscar è così. Al Malignani l’ho conosciuto come un ragazzo meticoloso, serio, a modo, veramente quadrato fin da allora. Anche in questo caso immagino che avrà probabilmente seguito tutte le procedure, ma è stato sfortunato. In quella fase, quando sei in decollo, hai la spinta massima. Se succede qualcosa, non puoi far altro che buttarti con il paracadute. E lui si è buttato. Ripeto che sono solo un docente, non ho esperienza con le Frecce e non so come sia andata. Questo incidente, purtroppo, rovina anche il centenario dell’Aeronautica militare, dopo il lutto di aprile, con la morte del pilota delle Frecce Alessio Ghersi» a Lusevera in provincia di Udine.
Nato a San Daniele e cresciuto a Martignacco, dove per un periodo aveva anche giocato a calcio con le giovanili dell’Union, Del Dò «a scuola - ricorda il suo professore - era riservato e competente, anche un po’ timido. Sono stato contento quando è diventato pilota delle Frecce. Dopo il diploma al Malignani è entrato in Accademia». Dopo il percorso per ottenere i brevetti, fra la Grecia e l’Italia, nel 2020, l’ingresso nella Pan, dove adesso ricopre il ruolo di Pony 4. Attualmente, con la famiglia, il pilota risiede a Campoformido. «Sono dispiaciutissima per l’incidente - dice il sindaco del comune dell’hinterland udinese, Erika Furlani -. Esprimo la mia vicinanza alla Pattuglia acrobatica. È stato veramente un anno terribile per la Pan questo: dopo la morte di Ghersi, anche questa non ci voleva proprio. Sono dispiaciuta più che altro per la bambina. Il pilota, fortunatamente, alla fine si è salvato, ma la bambina è morta e un bambino è rimasto ferito, come altre persone». Il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga ha espresso «grande dolore e profonda vicinanza alla famiglia della bambina di 5 anni» morta nell’incidente. «Non ci sono parole – ha proseguito Fedriga - per esprimere la commozione per una tragedia così che ha investito un intero nucleo familiare. Dalle prime ricostruzioni pare che sia accaduto qualcosa di imponderabile che va al di là della maestria dei nostri piloti, ai quali esprimo vicinanza in questo momento difficile che li ha visti coinvolti». «È un colpo al cuore la piccola vita spezzata», ha detto anche Debora Serracchiani (Pd). Cordoglio per la morte della piccola e vicinanza al pilota da Walter Rizzetto (FdI). Il M5S Fvg ha chiesto «di avviare una indagine che chiarisca le cause dell’incidente e una verifica sulla sicurezza per questo tipo di manifestazioni aeree».

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