UDINE - «Non venire. Hanno rubato a casa di mia mamma. L'hanno ammazzata». Un messaggio shock, quello che Manuel Mason, il figlio di Lauretta Toffoli, uccisa a coltellate a maggio del 2022 nella sua casa di via della Valle, scrive alla fidanzata subito dopo il ritrovamento del corpo della madre. Questa frase è stata letta ieri in Tribunale a Udine durante il processo a carico di Vincenzo Paglialonga, accusato dell'omicidio della vicina di casa. Manuel il 7 maggio 2022, infatti, sarebbe dovuto andare a pranzo a casa della madre in via della Valle assieme alla fidanzata. Avrebbe tentato più volte di chiamare la mamma durante la mattinata, come emerge dai tabulati telefonici di cui è stata data contezza ieri in udienza, ma poi, non ricevendo risposta, si era recato sul posto, trovando la madre morta.
Sempre durante il processo, durante l'esame dei tabulati ieri, è emerso anche un altro messaggio scritto da Manuel a un amico nel pomeriggio del 7 maggio: «Non immagini l'orrore che ho visto».
LE TESTIMONIANZE
In aula, ieri, sono state ascoltate le testimonianze di diversi poliziotti, davanti alla Corte d'Assise presieduta dal giudice Paolo Alessio Vernì (a latere Paolo Milocco) e da sei giudici popolari. Frame dopo frame, grazie alle loro parole, è stata ricostruita, come in un film, la sequenza di eventi che sono stati al centro dell'indagine. Un agente ha raccontato come si è presentata la scena del crimine alle 13.40 del 7 maggio 2022.
GLI AVVOCATI
Anche ieri non era presente l'accusato, il 41enne Paglialonga, originario di San Severo di Foggia, detenuto a Belluno, che ha rinunciato a partecipare. Per il suo legale, Piergiorgio Bertoli, «per il momento sono emersi solo ed esclusivamente elementi indiziari».
Completamente diversa la posizione delle parti civili.
Per l'avvocato di parte civile Lorenzo Reyes (per il figlio della vittima Manuel Mason) «il quadro probatorio che emerge dal dibattimento conferma l'impianto accusatorio consolidato in fase di indagine».