Carnia, Val d'Arzino, Valcellina senza Internet, caso europeo

Venerdì 30 Aprile 2021 di Antonella Lanfrit
Veduta di Tolmezzo

PORDENONE E UDINE  - Le criticità di collegamento a Internet nella montagna friulana, dalla Carnia alla Valcellina passando per la Val d'Arzino, sono finite all'attenzione della Commissione europea, per un'interpellanza presentata dall'europarlamentare della Lega Marco Dreosto.

La risposta non è stata circostanziata alla realtà friulana, ma ha tuttavia fornito una gran mole di numeri per certificare che in Europa «l'Italia è al 25° posto per digitalizzazione delle imprese e connettività». Al 17° posto, invece, per connettività del territorio. «Reti che collassano a ogni minima perturbazione, pochi investimenti, segnale Internet e per cellulari assente su intere fasce abitate con conseguente pericolo per l'incolumità dei residenti: è questa la lista che ho presentato a Bruxelles spiega Dreosto e l'elenco di ciò che non va in montagna è ancora più lungo». 


LE BASI

A muovere Dreosto sono stati «i continui disagi subiti dalla popolazione dell'arco alpino del Fvg e, in particolare, della Valcellina, della Carnia e della Val d'Arzino». La replica all'interpellanza non entra nel merito degli esempi citati dal parlamentare, ma mette in evidenza quello che Dreosto definisce «il grave ritardo strutturale italiano. Gli investimenti sono troppo lenti e la capacità di spesa dei vari fondi Ue è a dir poco inefficiente». Una situazione rispetto alla quale «a soffrire di più sono le imprese, che scontano una concorrenza fortissima». Nella sua risposta il commissario per il Mercato interno e i servizi, Thierry Breton, ha voluto comunque essere positivo, sottolineando le opportunità che si aprono in virtù del Recovery Plan. «L'Italia può ancora cogliere l'occasione di colmare questi divari ricorrendo alle risorse comunitarie ha affermato -. Soprattutto se impiegherà il 20 per cento del Recovery nel campo della transazione digitale e di diffusione delle reti 5G». Un appello che Dreosto ha fatto proprio, «mettendomi a disposizione della Regione e delle aziende friulane per non perdere le opportunità annunciate in Europa».


IL FUTURO

La digitalizzazione del Fvg e, quindi, e l'infrastruttura necessaria sono stati comunque temi recepiti all'interno del Piano di ripartenza e resilienza che ha prodotto la giunta regionale inviando le cinque schede progettuali al governo, affinché gli interventi prospettati facessero parte del più ampio Piano nazionale. In particolare, nella prima scheda la giunta ha previsto l'istituzione dell'Accademia regionale digitale diffusa, il data center per la pubblica amministrazione, interventi per la digitalizzazione delle imprese e per la digitalizzazione del Sistema informativo del patrimonio culturale regionale. Consistenti i fondi che la Regione avrebbe intenzione di investire su questo versante, tanto che il tema è inserito nella scheda da 317 milioni. Più in generale, le Regioni hanno consegnato al governo ben «238 progetti che abbiamo ordinato in 5 ambiti: digitalizzazione e modernizzazione della Pa; competenze digitali di cittadini e imprese; digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; infrastrutture; servizi digitaline nei vari settori di competenza», ha spiegato nei giorni scorsi l'assessore regionale Sebastiano Callari, che guida la Commissione speciale Agenda digitale. Nella risposta a Dreosto, il commissario Breton ricorda che «nella relazione Desi 2020 l'Italia ha registrato progressi nella copertura delle reti d'accesso di nuova generazione (Nga) - 89 % in Italia rispetto all'86 % nell'UE - e nella connettività Nga nelle zone rurali - 68 % in Italia rispetto al 59 % nell'Ue -, ma è ancora in ritardo».

 

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