Arte vera o falsa? Come difendersi dai bidoni nell'era della contraffazione

Venerdì 27 Ottobre 2017 di Paola Treppo
Un Guttuso e un De Chirico contraffatti sequestrati a Gorizia nel 2016 dai carabinieri del Tpc

FRIULI VENEZIA GIULIA (Udine) - Arte vera o falsa? Come difendersi dai bidoni nell'era della contraffazione. Decisamente interessante l'incontro che si terrà questa sera, venerdì 27 ottobre, alle 18, a Udine, nella sede dell'Università, organizzato dal Comando dei carabinieri Tutela patrimonio culturale, un nucleo specializzato nato in Fvg nel 2016.

​Si parlerà di come difendersi da acquisti d'arte che paiono una vera occasione e invece sono un bidone, cioè delle opere d'arte venture come vere a che invece sono contraffatte. Cosa deve fare, insomma, un collezionista o un normale cittadino per non essere gabbato? Ecco il decalogo: tutti i consigli e quello che prevede la legge. 

 

 


Il decalogo 
​1 - Diffidare degli acquisti facili, cioè fatti troppo velocemente, da persone che propongono l'opera come una "occasione da non perdere" a prezzo bassi, inventando vari motivi e scuse: bisogno di soldi immediato per una improvvisa crisi economica, ad esempio. 

2 - Tutelarsi: la legge punisce non solo chi vende opere false ma anche chi compra un falso, anche senza accorgersene. Il reato non è ricettazione, che prevede la consapevolezza di comprare un bene oggetto di furto, ma l'acquisto di oggetti o beni di sospetta provenienza, l'incauto acquisto. Si può finire gabbati, quindi, addirittura due volte. 

​3 - Una volta innamoratisi di un'opera, prima di comprarla è necessario, da parte dell'acquirente, consultare il catalogo dell'autore di quella opera. In questo modo si può capire se il prezzo di vendita è congruo: se è troppo basso rispetto alle quotazioni, allora qualcosa puzza ed è meglio diffidare. Può trattarsi di un falso. 

4 - Quasi tutti non sanno che all'atto dell'acquisto di una opera d'arte, il venditore è tenuto per legge, e non per cortesia o su richiesta, o per eccesso di zelo, a fornire insieme all'opera anche una fotografia della stessa opera. La foto, sul retro, deve riportare una dichiarazione di autenticità, di indicazione della provenienza della opera, con la firma del venditore. Foto e dichiarazione possono essere anche distinte ma vanno consegnate entrambe all'atto di acquisto. Di norma questo certificato è attaccato dietro all'opera, nel caso dei quadri, ad esempio. 

5 - Devono rilasciare questo certificato tutto coloro che vendono un'opera d'arte: gallerie d'arte, negozi di antiquariato, mercanti d'arte e, a sorpresa, anche gli hobbisti. Anche coloro che incontriamo nei mercatini delle pulci, quelli di paese, che si sono diffusi in maniera esponenziale negli ultimi anni. L'hobbista, infatti, ha sì delle agevolazioni fiscali, cioè non deve rilasciare la ricevuta, ma è tenuto per legge pure lui a consegnare il certificato con foto, dichiarazione di autenticità e sua firma. Questa norma è prevista dal nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio che è entrato in vigore nel 2004. I mercatini sono belli e colorati ma più volte è accaduto di ritrovarvi beni rubati, magari senza la consapevolezza dello stesso hobbista. 

​6 - Fare il pagamento non in contanti ma con bonifico o assegno circolare non trasferibile; così resta traccia di chi ha venduto e di chi ha acquistato nel caso poi l'opera si riveli un falso o comunque una opera rubata. 

​7 - Gli acquisti tra amici. In questo caso la trattativa va di norma in fiducia. Chi compra da una persona che conosce non chiede il certificato e paga come vuole. Nessuno dei due amici ha vincoli. Se poi però chi ha comprato in fiducia scopre di essere stato gabbato e di avere in mano un "tarocco" ha meno fonti di prova nel momento in cui decide di denunciare alle autorità l'amico che l'ha preso per i fondelli. 

​8 - Diffidare o comunque fare molta attenzione agli acquisti online e anche delle televendite di quadri e oggetti d'arte fatte con trasmissioni "gridate", che tanto vanno di moda in Veneto e meno in Friuli. Non è una regola, ma questo tipo vendita presenta aspetti molto insidiosi: è meglio toccare con mano, guardare con i propri occhi. Nel caso si prenda un bidone, poi, è difficile rintracciare i venditori.  

Quali opere d'arte vengono contraffatte di più? 
​La maggior parte sono opere di arte contemporanea, di autori viventi o comunque realizzate nell'arco negli ultimi 70 anni. Il mercato dell'arte contemporanea è molto fiorente: va di moda, tra i nuovi ricchi, comprare opere di questo tipo per abbellire la propria casa, pagandole cifre considerevoli. Ma non tutti i nuovi ricchi, però, conoscono bene la normativa e rischiano il bidone. 

Quali opere d'arte vengono contraffatte di meno? 
​Sembra assurdo ma sono quelle di arte antica, romana, greca. Perché? Perché di pezzi e reperti di questi periodi storici ce ne sono a tonnellate, sono milioni di pezzi. Non serve contraffarli, anche se esiste sempre il "furbetto" che tenta di imitare le vecchie monete e rifilarle al pollo di passaggio. Per l'arte antica greca e romana si parla più di traffico di opere vere, soprattutto online: vendute senza problemi sotto gli occhi di tutti i naviganti della rete. Il Tpc lavora per questo: per smascherare il falso e per recuperare il vero detenuto illegalmente. 

Un incontro aperto a tutti per imparare a difendersi 
L'incontro di questa sera è organizzato dal Comando carabinieri Tutela Patrimonio Culturale nel contesto delle iniziative riferite al Piano strategico 2017/2018 del Consiglio nazionale anticontraffazione, l’organismo interministeriale con funzioni di indirizzo, impulso e coordinamento strategico delle iniziative intraprese da ogni amministrazione in materia di lotta alla contraffazione.

Saranno esposte opere false 
Sono state organizzate 15 conferenze sul riconoscimento delle contraffazioni d'arte, dal titolo "L'arte non vera non può essere arte". L'iniziativa, durante i singoli eventi, prevede l'esposizione di esemplari di opere d'arte contraffatte confiscate dalle forze dell'ordine su tutto il territorio nazionale, con l'obiettivo di sensibilizzare i "consumatori" di arte sulle misure da adottare per la valutazione di opere d'arte, per evitare di incorrere nell’acquisto di opere contraffatte. Questi momenti di confronto avranno luogo nelle città sedi dei Nuclei Tpc, mentre quello conclusivo si terrà a Roma nella Galleria nazionale di arte moderna.

Per quello che riguarda il Friuli Venezia Giulia, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine, inaugurato nel luglio dello scorso anno alla presenza del Ministro dei beni e delle Attività culturali e del turismo, Dario Franceschini e il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Tullio Del Sette, ha organizzato l’incontro sul tema della lotta alla contraffazione di opere d’arte in collaborazione con l’Università di Udine.
 
La storia dei falsari 
La conferenza si terrà alle 18 nell’auditorium di Palazzo Garzolini di Toppo Wassermann di via Gemona, sede della Scuola Superiore dell’Università del capoluogo friulano; sarà moderata dal comandante del locale Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, il capitano Lorenzo Pella, e vedrà la partecipazione di Elena Torresin, sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Udine, di Elisabetta Francescutti, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, di Gilberto Ganzer, storico e critico d’arte, già direttore del Museo Civico d’Arte di Pordenone e di Fabio Frezzato, esperto scientifico della ditta Csg Palladio di Vicenza.

Le tecniche di falsificazione
​Saranno trattati gli aspetti giuridici della contraffazione, si parlerà di storia regionale legata al fenomeno del falso e dei falsari, sarà illustrato il pensiero del Brandi rispetto la realtà del FriuliVg e saranno rese note le tecniche più innovative utilizzate dai tecnici del settore per valutare la genuinità e la datazione di un’opera d’arte. Per l’occasione, a Palazzo Garzolini, sarà esposta una selezione di opere d’arte contemporanea contraffatte sequestrate dai Carabinieri del Tpc.

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