No pass Trieste, la protesta dei 20mila non si farà: il coordinamento annulla il corteo

Giovedì 21 Ottobre 2021
Trieste, domani la protesta di 20mila "no-pass": si temono infiltrati e violenti. E il sindaco prepara azioni legali
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TRIESTE -  È caos tra gli organizzatori della protesta no Green pass a Trieste. Per tutta la giornata di oggi - 21 ottobre - si sono rincorsi comunicati stampa veri, falsi e confezionati soltanto per depistare e che hanno creato disorientamento tra i manifestanti stessi e anche tra le autorità. Nel tardo pomeriggio si è sgretolata anche l'unica certezza da giorni, il corteo di domani del Coordinamento 15 Ottobre, quello di cui fa parte anche l'ex portavoce dei portuali, Stefano Puzzer.

La Questura rende noto che, nonostante sia stato autorizzato, il corteo è stato revocato dagli organizzatori stessi.

Eppure tutto era pronto: da Nord a Sud sono oltre 100 le piazze che avevano risposto, tra cui Roma (piazza del Popolo), Milano (piazza Fontana) e Napoli (piazza Dante). I portuali, dal canto loro, nel corso di una conferenza stampa si sono sfilati definitivamente dai No Green pass, ricusando qualunque responsabilità nei disordini di un paio di giorni fa e, anzi, assicurando che loro stessi avrebbero tentato di garantire il servizio d'ordine nel percorso del corteo (poi annullato) per scongiurare qualunque possibilità di violenza da parte di chicchessia. Alla conferenza era presente anche lo stesso Puzzer ma seduto tra il pubblico e indisponibile a qualunque dichiarazione. Dimissionatosi dal Clpt, il Coordinamento dei lavoratori portuali, non avrebbe avuto infatti alcun titolo per intervenire. Ma per l'intera giornata si è anche rincorsa la voce di un secondo corteo domani, in mattinata (l'altro era previsto per il pomeriggio), ma la notizia non ha trovato alcuni riscontro.

L'appello
«Non venite qui, non voglio mettere a repentaglio la vostra incolumità». Si è rivolto così, in un video ai seguaci della protesta no green pass, Stefano Puzzer, uno dei portavoce del Coordinamento 15 ottobre. «So che questa cosa che vi sto per dire vi farà rimanere male - spiega - però io vi chiedo di fidarvi di me: ci sono centinaia e centinaia di persone che vogliono venire qui e rovinare il nostro obiettivo. C'è qualcuno che non vede l'ora di approfittare di questo e dare la colpa al coordinamento e bloccare tutte le prossime manifestazioni. 

Intanto, in piazza Unità d'Italia si è svolto l'ennesimo giorno di protesta, nonostante i manifestanti fossero a ranghi ridotti anche a causa del maltempo. La protesta, cominciata venerdì scorso davanti al varco 4 del Porto, non intende arrestarsi, anzi. L'altra anima della galassia No Green pass, quella che fa capo a Ugo Rossi, leader del movimento no vax 3V, cioè il Coordinamento No Green pass, già ieri sera ha annunciato che l'incontro con il ministro Patuanelli, fissato per sabato, non risolverà alcun problema e la protesta continuerà ad oltranza. La questura, tuttavia, ha rafforzato il dispositivo di sicurezza, alla pari di quanto è stato fatto in questi giorni in piazza Unità e nei punti sensibili della città. Intanto, nell'altro polo della protesta, Genova, per la precisione il varco Etiopia, le forze dell'ordine hanno sgomberato tutti i manifestanti, che sono andati via in modo pacifico. Una persona è stata fermata.

Era il settimo giorno di protesta e per mantenere viva la contestazione anche durante la notte, era stato allestito un vero campo base con tende e camper in cui dormire, una cucina e una cambusa. Un filo diretto con la protesta iniziata venerdì scorso dai portuali di Trieste, «a tutela del lavoro e delle famiglie», come hanno ribadito questi ultimi oggi in una conferenza stampa. Si prosegue, hanno assicurato, ma senza alcuna adesione a movimenti e dissociandosi da ogni azione violenta. Il Friuli Venezia Giulia e Trieste in particolare, comunque, sta vivendo una situazione paradossale: da un lato la perentoria protesta contro i vaccini praticamente da una settimana, dall'altro i casi Covid aumentano e, secondo il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi, sull'andamento incide la diffusione del virus a Trieste. Città in cui la percentuale di vaccinati è più bassa rispetto alle altre aree della regione.

Le preoccupazioni erano forti  a Trieste perchè domani erano annunciate almeno 20mila presenze anche se oggi c'è stata un flop per la protesta organizzata per bloccare il traffico al varco 1 del Porto. Solo 20 manifestanti si sono presentati all'appuntamento.

Le reazioni

«C'è un disagio che va analizzato e capito, ci sono persone pacifiche e confuse con cui parlare, c'è chi soffia sul fuoco e va isolato. Le manifestazioni di Trieste sono un miscuglio di tante cose, spesso contraddittorie o venate d'irrazionalismo: lecite se non sfociano in violenza o se non creano danni ai cittadini e all'economia. Non è accettabile l'assunto che il green pass sia un atto illegittimo, perché è una legge dello Stato votata dal Parlamento e va applicata. Bene farebbero tutte le Istituzioni, a cominciare dalla Regione, a ribadire la necessità del rigoroso rispetto della legge e della maggior adesione possibile alla campagna vaccinale, che in Friuli Venezia Giulia ha adesioni amaramente basse, penultima regione in Italia col 66,51% di vaccinati con doppia dose a fronte di una media nazionale dell'80%». Lo afferma la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani, a proposito delle manifestazioni no green pass che si terranno venerdì e sabato a Trieste.

Porto di Trieste operativo

Ormai i portuali c'entrano poco: il Porto di Trieste è operativo e la maggioranza è al lavoro normalmente. Anche la città guarda con diffidenza il presidio non autorizzato di alcune centinaia di persone, tra rosari, preghiere, cartelli surreali, girotondi, insulti ai giornalisti e alle istituzioni e fiori offerti alla polizia, con un rituale da boomer (l'età media di chi protesta è alta).

Il neo eletto sindaco Roberto Dipiazza (centrodestra) ha preso da subito le distanze e ha addirittura spiegato: «Sentite le autorità competenti, nei confronti dei responsabili dei disordini in città di questi giorni procederò con ogni possibile azione a tutela dell'immagine della città di Trieste».

Video

Per sabato è invece in programma un incontro a Trieste tra una parte del movimento No-Green pass e il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli. Ma la frantumazione di chi protesta, tra varie sigle e comitati nati da pochi giorni, mettono a repentaglio ogni possibilità di dialogo. Tutto questo mentre nel resto d'Italia l'applicazione dell'obbligo di Green pass sui posti di lavoro sta porseguendo senza i problemi paventati. Il sindacato di polizia Coisp di Trieste ha chiesto al Viminale di inviare rinforzi.

Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 10:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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