Visite mediche, curarsi costa di più: aumenti ​da 10 a 40 euro per prestazione. La causa? I rincari energetici

Sabato 28 Gennaio 2023 di Mauro Favaro
Visita medica

TREVISO - Aumentano le tariffe delle visite specialistiche in libera professione all'interno degli ospedali.

I rincari vanno da 10 a 40 euro per prestazione ambulatoriale. Significa che chi sceglie la corsia privata, soprattutto per ridurre i tempi di attesa, dovrà sborsare in media quasi 25 euro in più rispetto a quanto fatto fino alla fine dell'anno scorso. È anche questo uno degli effetti delle maxi-bollette, della corsa dell'inflazione e dei rincari generali. Sono diversi i medici dell'Usl della Marca impegnati in attività libero-professionale intramuraria, questo il termine tecnico, che ora hanno deciso di correre ai ripari ritoccando le loro tariffe. Sono stati rivisti al rialzo soprattutto i prezzi che erano stati definiti tra il 2020 e il 2021. Le cose, insomma, sono cambiate nel giro di un paio d'anni. Va specificato che le tariffe non sono tutte uguali. Vengono determinate da ogni singolo medico, in base anche alla sua esperienza. E cambiano in relazione agli strumenti che vengono usati in ambulatorio. L'andamento generale, però, oggi è netto.

L'AZIENDA
«Non possiamo intervenire sulle tariffe che vengono decise per la libera professione spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl ma anche negli ultimi giorni abbiamo ribadito ai nostri collaboratori la necessità di ridurre le liste d'attesa nella parte pubblica. L'impegno è massimo. Non c'è una persona che si sia tirata indietro». L'emergenza Covid ha lasciato un arretrato di 20mila prestazioni non urgenti, tra visite ed esami. Gli appuntamenti vengono fissati in modo progressivo. Ma, certo, la rincorsa è lunga. «Stiamo recuperando tra le 400 e le 500 prestazioni a settimana. Auspichiamo di mantenere questo ritmo. Anzi, se possibile, di incrementarlo fa il conti il direttore generale abbiamo l'obbligo etico e morale, anche a costo di alcuni sacrifici, di dare risposte alle persone che hanno poca voce e che non sono nelle condizioni di usufruire delle prestazioni nell'ambito della libera professione».

LE VARIAZIONI
Su quest'ultimo fronte, l'azienda sanitaria ha appena approvato una serie di variazioni tariffarie. Atti sostanzialmente dovuti davanti alle richieste. Qualche esempio? Prima degli ultimi rincari si poteva fissare una prima visita ortopedica in libera professione all'interno dell'ospedale per 160 euro. Adesso per la stessa prestazione si arriva anche a 200. La durata media della visita, in questo caso, è di mezz'ora. Discorso simile per un'ecografia al primo o al terzo trimestre di gravidanza: si è passati da 90 a 130 euro. Gli aumenti sono un po' più limitati per una visita ginecologica od ostetrica. In questo caso si passa da 110 a 130 euro. Ma la sostanza di fatto non cambia. Non è tutto. Fino a poco tempo fa per una prima visita chirurgica generale in libera professione si poteva pagare 180 euro. Mentre quella di controllo si trovava a 130 euro. Adesso si arriva a 200 euro per la prima e a 150 euro per la seconda. Il tempo medio previsto per la prestazione è di 20 minuti. Una prima visita pneumologica è balzata da 100 a 120 euro.

Di pari passo, la tariffa per una prima visita oculistica è salita da 108 a 118 euro. Rimanendo dello stesso ambito, c'è stato un aumento di 100 euro netti per quanto riguarda un intervento più complesso: l'inserzione di cristallino artificiale intraoculare al momento dell'estrazione di cataratta. Si tratta di una prestazione che, oltre al medico, richiede anche altri 3 professionisti a supporto, tra infermieri e oss. Oggi la tariffa sfiora i 1.700 euro. Nel settore maxillo-facciale, si è passati da una prima visita chirurgica da 120 euro (controllo a 80 euro) a una prima visita da 135 euro (controllo 90). Di seguito, una visita chirurgica proctologica poteva essere fissata per 100 euro. Oggi si è saliti a 120. Ed è aumentato di 20 euro anche il costo di una prima visita alcologica o tossicologica (da 60 a 80 euro), come i successivi controlli (da 50 a 70 euro). In tutto ciò, bisogna sottolineare che al medico che lavora in libera professione all'interno dell'ospedale non arriva l'intero importo. L'onorario riservato allo specialista si aggira attorno al 75% della tariffa. Il resto è suddiviso tra la quota per l'azienda, la quota per il personale collaborante e la quota per l'eventuale personale di supporto. Più le quote, entrambe pari al 5% sull'onorario del medico, da versare nel fondo di perequazione e in quello per la riduzione delle liste d'attesa generali.

 

Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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