Sanità, Teleriabilitazione per 5mila pazienti, a Paese inaugurata una delle prime centrali territoriali d'Italia

Sabato 6 Aprile 2024 di Mauro Favaro
La teleriabilitazione

PAESE (TREVISO) - Fare la riabilitazione dopo un intervento o dopo una frattura direttamente da casa, senza più dover per forza prenotare visite e raggiungere l’ospedale. Adesso è possibile. Ieri è stata inaugurata a Paese la prima centrale territoriale di tele-riabilitazione del Veneto, supportata dall’intelligenza artificiale. «Una delle prime in assoluto in tutta Italia» specifica Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl della Marca.

IL CERVELLONE

Il “cervellone” si trova nei locali dell’ex guardia medica di via San Luca (sospesa nel luglio del 2021 a causa della mancanza di medici). È da qui che i professionisti dell’Usl, fisiatri, fisioterapisti, logopedisti e terapisti occupazionali, guideranno e seguiranno gli esercizi motori e cognitivi svolti dai pazienti. «Già con questa prima centrale sarà possibile seguire a domicilio 1.500 pazienti, senza farli venire in ospedale - sottolinea Benazzi - quando il sistema andrà a regime poi, saranno 5mila le persone che potranno effettuare la riabilitazione da casa». Praticamente il 25% dei quasi 22mila pazienti in carico al dipartimento di riabilitazione del distretto di Treviso. Le prossime centrali verranno aperte a Silea e Castelfranco. Ed entro il 2026 verranno inserite in tutte le 17 Case della comunità (i super-ambulatori aperti 24 ore su 24) previste nella Marca. Il sistema è stato semplificato al massimo. Ai pazienti verranno consegnati una webcam e un piccolo dispositivo da collegare al normale televisione di casa.

Piccolo, ma più che mai tecnologico. «È dotato di una scheda Sim, che gli consente di funzionare anche dove non c’è una connessione a internet fissa» evidenzia Marco Gugelmetto, direttore del dipartimento di riabilitazione, il principale promotore del nuovo progetto “Ospedale-territorio”.

CONTROLLO IN TEMPO REALE

«Il programma di esercizi viene costruito su misura per ogni persona e di seguito trasferito dalla centrale di controllo al dispositivo -spiega il primario- da quel momento le persone potranno svolgere il programma in autonomia, seguendo le istruzioni che appariranno sullo schermo, con la supervisione dell’intelligenza artificiale, capace di correggere eventuali errori e di spiegare come fare gli esercizi al meglio». Nello specifico, lintelligenza artificiale leggerà i movimenti delle persone elaborandoli in 3D, registrerà le attività e le valuterà automaticamente nella loro efficacia, fornendo un report agli specialisti, che manterranno sempre il controllo della situazione. Non a caso i professionisti dell'Usl potranno sempre mettersi in contatto con i pazienti attraverso il tele-trattamento o la tele-visita a distanza. In presa diretta, insomma. E in caso di necessità gli stessi pazienti potranno recarsi nei due ambulatori allestiti nei locali di via San Luca. «Ad esempio per formazione, per un nuovo addestramento, per un adeguamento degli ausili e così via -elenca Gugelmetto- tutte attività per le quali non ci sarà più bisogno di richiedere un’impegnativa o una prenotazione al Cup. Verranno svolte direttamente qui, in modo flessibile e sostenibile». Tra poco più di un anno la centrale verrà trasferita nella nuova Casa della comunità di Paese in corso di realizzazione dell’ex asilo nido di via Olimpia. «Ma eravamo già pronti. E così abbiamo preferito non aspettare - dice Katia Uberti, sindaco di Paese - siamo orgogliosi dei salti di qualità a livello di servizi socio-sanitari nel nostro territorio: il distretto di Padernello resta confermato, ora si aggiunge la centrale per la tele-riabilitazione e per giugno 2025 ci sarà anche la nuova Casa di comunità». La centrale servirà tutti i comuni limitrofi: oltre a Paese, Ponzano, Istrana, Zero Branco, Quinto e Morgano. Per un bacino di oltre 50mila abitanti. «Una rivoluzione copernicana - rimarca Benazzi - si cambia il modo di organizzare la sanità pubblica: da un sistema “ospedale-centrico” a servizi sul territorio che prendono in carico le cronicità, sempre più numerose».

ABBATTIMENTO DEI COSTI

«Questo consentirà di abbattere fino al 25% dei costi sociali rappresentati dallo stress per i pazienti e dagli impegni per le persone che stanno loro accanto, che fino ad oggi dovevano accompagnarli in ospedale -aggiunge- in prospettiva, poi, arriveremo anche al braccialetto elettronico, in grado di controllare a distanza i parametri dei pazienti con cronicità. Lo sviluppo delle attività da remoto oggi rappresentano l’unico modo per continuare a garantire un servizio sanitario universalistico». Un pensiero condiviso da Sonia Brescacin, presidente della commissione regionale politiche socio-sanitarie: «Le soluzioni tecnologiche ci stanno permettendo di affrontare al meglio sfida dell’integrazione tra ospedale e territorio -tira le fila- i servizi sanitari di prossimità, sul piano territoriale, aumenteranno l’accessibilità a livello generale».

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