Attendeva un cuore nuovo che non è mai arrivato: muore a 59 anni

Mercoledì 17 Luglio 2019
Virginio Pace
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TREVISO - (ef) Viveva nell'assoluta speranza del trapianto. Ma il cuore nuovo non è mai arrivato. E Virginio Pace è stato trovato sabato mattina privo di vita in casa. Inutile l'intervento dei medici che hanno potuto solamente constatare il decesso proprio per cause di natura cardiaca. Montebellunese, 59 anni, ma residente a Treviso, Pace dalla moglie Annalisa ha avuto un unico figlio (Matteo, 29 anni). Dopo il divorzio, ha conosciuto la compagna Paola. Nel febbraio del 2013 il primo infarto. Ma è sopravvissuto grazie a un miracoloso intervento dei medici del pronto soccorso. Dal 2014 al 2015 si sono susseguiti ricoveri, con delle ricadute che hanno peggiorato l'efficienza del cuore. A fine 2015 la decisione dei medici di inserire Virginio in lista per trapianto di cuore. Dal 2016 fino a giugno si  sono susseguiti ulteriori ricoveri per continue complicanze della malattia. L'ultimo proprio lo scorso mese, di un paio di settimane. Il cuore per il trapianto però non è mai arrivato. Un solo falso allarme nel settembre 2018, con l'avviso dei medici di Padova di tenersi pronto al ricovero e all'operazione che, per diverse ragioni, non si è concretizzata. Alto quasi 2 metri, Virginio ha fatto tutta la trafila giovanile nella Pallacanestro Carità insieme, tra i tanti suoi compagni, come Andrea Gracis, suo coetaneo. Poi il trasferimento a Roncade dove giocò per 7 lunghe stagioni dall'83 al 90, intervallato da un breve parentesi in serie B con l'Oderzo. A Roncade Virginio era un'istituzione, ricordato principalmente per aver composto con Valter Fava e Moreno Mec Donai il trio delle meraviglie che nell'89/90 trascinò la squadra trevigiana alla promozione in Serie C stravincendo il campionato. In quegli anni il presidente del Roncade era Franco Vianello, che considerava Virginio uno di famiglia tanto era il bene che provava per lui. Una profonda amicizia legava Virginio con Moreno Mec Donai, scomparso prematuramente nel dicembre 2008 proprio per un infarto, evento che lasciò un profondo dolore. Virginio Pace smise di giocare nel 93, per dedicarsi alla carriera dirigenziale esclusivamente nella Pallacanestro Carità dove ricoprì anche il ruolo di presidente. Da sempre ha lavorato in uno studio di commercialisti e recupero crediti in centro a Treviso, macinando chilometri ogni giorno. Appassionato di giardinaggio, aveva un grande pollice verde. Amici e familiari oggi ricordano il suo tratto saliente: l'autoironia. Lo sport fu la cifra della sua vita: punto di riferimento in palestra per compagni prima, e giocatori dopo, Virginio era visto come il gigante buono che per il basket ha dato tanto.
Ultimo aggiornamento: 11:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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