Vidor. Il rischio sul ponte è sempre dietro l'angolo. Il presidente del gruppo autotrasporti: «Quello nuovo sarebbe la fine di un incubo»

Giovedì 13 Luglio 2023 di Laura Bon
Il ponte di Vidor

VIDOR (TREVISO) - «Il ponte di Vidor è un incubo. E con i ciclisti in aumento il rischio è dietro l'angolo». Danilo Vendrame, presidente del gruppo autotrasporti Confartigianato Imprese della Marca Trevigiana, ha tirato un sospiro di sollievo alla notizia degli ulteriori passi avanti sulla strada della realizzazione del nuovo ponte.

La situazione attuale, infatti, è pericolosissima fra aumento del traffico legato alla pedemontana e incremento dei cicloturisti.

DUPLICE INSIDIA

«Gli autotrasportatori trevigiani - dice Vendrame - hanno appreso con soddisfazione le notizie arrivate dopo l'incontro degli amministratori con i tecnici di Veneto Strade nel corso del quale è stata garantita per fine anno la presentazione del progetto definitivo del nuovo tracciato». E il motivo è chiaro: «Questa infrastruttura, che collega la sinistra alla destra Piave e l'accesso a Feltre e Belluno, è storicamente strategica per il trasporto delle merci data l'importante realtà industriale esistente nell'area. Per chi conduce un mezzo pesante, l'attraversamento del ponte è spesso un incubo se si incrocia un altro autoarticolato. Si è costretti a rallentare e se il conducente che si ha di fronte non è un esperto bisogna quasi fermarsi». Poi prosegue: «L'apertura della superstrada Pedemontana Veneta sta comportando un aumento del traffico merci nella zona. Vorrei sottolineare in questo ambito che, essendo questa infrastruttura priva di servizi per gli autotrasportatori (aree di sosta e rifornimento, punti di ristoro, ndr), il fenomeno dell'aumento del traffico dei camion verso il ponte è dovuto anche al fatto che per trovarli i conducenti sono costretti a deviare sulla viabilità normale».

C'è poi la questione dei cicloturisti. «Altro problema che segnalo è la sempre più difficile convivenza con i cicloturisti che percorrono i vicini tracciati delle colline del Prosecco. L'esigenza di garantire loro la possibilità di percorrere il ponte in sicurezza se da un lato rappresenta un dovere dall'altro significa viaggiare a velocità ridottissima e con un carico di stress e responsabilità notevole. Il nostro augurio è che, una volta superati come sembra gli ostacoli tecnici, si possano trovare i finanziamenti necessari per realizzare quest'opera fondamentale per la mobilità».

INTERVENTO TEMPESTIVO

E Fausto Bosa, presidente di Confartigianato Asolo Montebelluna, si associa: «Diamo il massimo sostegno alle amministrazioni comunali che si stanno impegnando per dar seguito alla realizzazione dell'opera: riteniamo sia di importanza cruciale per il territorio e per la salvaguardia e lo sviluppo delle imprese. Grazie ad alcuni studi specifici portati avanti sulla Pedemontana e sulle conseguenze che avrebbe avuto sul territorio, da anni ribadiamo che lo snodo di Vidor avrebbe subito un aumento di traffico, cosa che sta accadendo e che richiede un intervento tempestivo».

L'intervento, però, sembra essere più vicino. «I tecnici incaricati da Veneto Strade - ha detto infatti il sindaco di Cornuda Claudio Sartor dopo l'incontro dell'altro giorno- hanno dato conferma sull'assenza di particolari interferenze con altre infrastrutture attualmente presenti (il depuratore consortile) o che si sta pensando di realizzare (casse di espansione) e hanno garantito che entro fine hanno il progetto definitivo potrebbe essere presentato per la Valutazione di Impatto Ambientale. Mancano ancora alcuni passaggi con l'Autorità di Bacino e con la Soprintendenza, ma per ottobre è plausibile che si svolga un ultimo incontro per mettere tutto nero su bianco».

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