TREVISO - Assalto vandalico nel cuore di Treviso, tra via Canova, via Riccati e via Panciera. L'imbrattatore anonimo non ha risparmiato vernice, decorando i muri della città con enormi scarabocchi argentati che saranno davvero difficili da rimuovere. La prima ad accorgersi dei disegni è la famiglia De Giusti che lunedì ha trovato sulla saracinesca del proprio garage un gigantesco tag, così viene chiamato in gergo, tanto grande da sconfinare anche sui muri della facciata frontale dell'abitazione. «Siamo stati via due giorni e mia figlia ci ha chiamato dicendoci che la saracinesca del garage era stata imbrattata da un vandalo» spiega Isabella Ferrario De Giusti, che abita con il marito in via Canova. Preso atto del danno ricevuto, la famiglia De Giusti ha incaricato la figlia di redigere la denuncia, prontamente presentata al comando dei carabinieri. «Mia figlia è avvocato e ha scritto subito la denuncia - continua la signora Ferrario, ancora sconcertata per l'accaduto - e mio marito è andato subito dai carabinieri».
I DINTORNI
Ma la saracinesca della famiglia De Giusti non è stata l'unica ad essere colpita dalle prodezze vandaliche di questo (per ora) anonimo writer, infatti un altro tag, ancora più grande, è apparso anche sui muri dell'ex intendenza di finanza al civico 21 di via Canova. «In questi giorni sono passati anche dai vicini, che hanno trovato le saracinesche dei propri garage piene zeppe di nuovi disegni se così vogliamo chiamarli». Una vicina infatti avrebbe telefonato per confermare che anche sui muri della propria abitazione sarebbero apparsi nuovi graffiti durante il weekend. «Domani dovremmo cominciare i lavori di ridipintura della facciata - conclude la donna - e non vorrei proprio si reiterasse la cosa. Da quello che so è un problema generalizzato a Treviso. Purtroppo non abbiamo telecamere e i carabinieri addirittura ci hanno detto che c'è la possibilità che il vandalo sia stato pagato per il lavoro, non saprei proprio per quale motivo».
LA RIFLESSIONE
«Era da tempo che non imbrattavano - spiega Marta, che abita in via Panciera - e negli ultimi giorni ne sono apparsi di nuovi sulle saracinesche del nostro condominio». Via Panciera è da sempre una zona liminare, che tanti, con l'urgenza che solo una birra di troppo può regalare, la scambiano per un bagno. «Non penso si proseguirà per vie legali, ma spero almeno che quando finiranno di costruire il nuovo palazzo e tornerà l'illuminazione le persone la smettano di fare queste cose» conclude Marta. La via infatti è solamente illuminata da i due faretti del cantiere prospiciente il condominio imbrattato dai tag come spiega Marco Petrucci Paoletti, anche lui inquilino del palazzo in questione. «L'unica telecamera nella zona è molto distante - spiega Paoletti - quindi dubito che i responsabili siano stati ripresi. Ma siamo abituati. È una via laterale dove spesso qualcuno viene a fare bisboccia». Lo stesso enorme graffito, realizzato con la stessa vernice argentate è anche apparso sulla vetrina dell'ex macelleria Stecca, accanto a Mangiafuoco. Ma la risposta dell'amministrazione non tarda ad arrivare e il sindaco Conte annuncia che incrementa i controlli della polizia locale oltre a valutare se sia necessario installare delle telecamere di sorveglianza.