L'Usl ai dipendenti: «Basta social». Scatta la tolleranza zero su post, video, foto e pure sui commenti

Mercoledì 27 Settembre 2023
Il direttore dell'Usl 2 Francesco Benazzi

TREVISO - Giro di vite dell'Usl della Marca sul fronte dei social network. L'azienda sanitaria ha appena adottato un nuovo regolamento che fissa limiti precisi. Vale in primis per i commenti lasciati dai cittadini sotto ai post istituzionali: tolleranza zero davanti insulti, volgarità, offese e minacce. Interventi del genere saranno cancellati e i rispettivi autori verranno bannati, cioè espulsi dalle pagine. In base alla gravità, poi, potranno scattare le denunce. Non solo. Ci sono regole nette anche per l'uso dei profili personali da parte degli oltre 9mila dipendenti dell'Usl, più chi lavora in convenzione, quindi anche i medici di famiglia e così via. In questo caso è stato acceso il semaforo rosso per tutti gli interventi sui social che possano ledere l'immagine dell'azienda sanitaria trevigiana. «Gli operatori viene scandito nel nuovo regolamento devono astenersi dal pubblicare messaggi minatori, ingiuriosi, commenti e dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell'Usl, compromettendone l'efficienza, fatto salvo il corretto esercizio delle libertà sindacali e del diritto di critica».

I PALETTI
Sempre per il personale, poi, c'è il divieto assoluto di pubblicare video, audio e foto connesse all'attività lavorativa e, in particolare, ai pazienti. Chi non rispetterà le linee guida si ritroverà al centro di un procedimento disciplinare, con tutte le possibili sanzioni. Nelle scorse settimane è diventata virale, tra social e chat, la registrazione di una telefonata al 118 di Treviso effettuata da un'anziana che cercava il numero di una gastronomia di Visnadello. Più di qualcuno ha sorriso. Ma i vertici dell'Usl della Marca non hanno affatto gradito, tanto che è stata aperta un'indagine interna per far luce su chi e perché ha diffuso pubblicamente il contenuto di quella telefonata, pur singolare, al servizio di emergenza-urgenza. «Attraverso i social media - si legge - non si possono pubblicare e diffondere contenuti, documenti, informazioni, commenti audio, foto, video e qualsiasi materiale multimediale direttamente o indirettamente riferibili a pazienti e utenti identificati e identificabili».

Non da ultimo, non deve esserci alcuna possibilità di equivoco tra post personali e posizioni dell'Usl. «Nell'utilizzo dei propri account, l'operatore adotta ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione di appartenenza si specifica quando accedono a un social media con un account personale, gli operatori devono tenere presente che possono essere identificati dagli utenti come operatori dell'azienda sanitaria e, in quanto tali, devono mantenere un comportamento corretto sia nei confronti degli altri utenti sia nei confronti dell'Usl». Nel caso in cui qualcuno volesse aprire blog o altri canali su argomenti in qualche modo riferibili all'azienda sanitaria, infine, deve avere la preventiva autorizzazione della direzione.

IL CASUS BELLI
In questo caso il pensiero va al braccio di ferro che alla fine dell'anno scorso ha visto da una parte la stessa e Usl e dall'altra Fanni Guidolin, già infermiera del centro stomie, poi licenziatasi, per i video sulla sessualità caricati su Instagram. Il tema è sempre stato delicato. Adesso l'azienda sanitaria ha voluto mettere le cose nero su bianco. Non si scappa.

La stretta, tra l'altro, arriva a tre settimane dall'avvio della nuova campagna vaccinale, che dal 16 ottobre consentirà a 200mila trevigiani con più di 60 anni, su base volontaria, di proteggersi in un colpo solo sia contro l'influenza stagionale che contro il Covid. Insomma, il popolo dei No-Vax, sempre molto attivo sui social, è avvisato. «Ognuno è responsabile dei propri messaggi, commenti e opinioni, e non saranno tollerati insulti, volgarità, offese, minacce e qualsiasi atteggiamento violento si tirano le fila nel regolamento l'azienda monitora sistematicamente le pagine e, in caso di mancato rispetto delle regole, si riserva la possibilità di cancellare i contenuti, allontanare gli utenti dai propri spazi e segnalarli alle autorità competenti».
 

Ultimo aggiornamento: 17:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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