Oltre 45mila euro di merce pagata con bonifico falso: nei guai due manager francesi

Mercoledì 24 Giugno 2020
Le attività di indagini della polizia hanno portato alla cattura di due truffatori francesi
TREVISO - Gli agenti della Questura di Treviso, in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e con la Autorità Giudiziaria francese, hanno contribuito a sventare una truffa consumata ai danni di una nota azienda di Valdobbiadene, specializzata nella vendita e distribuzione di apparati fotovoltaici, che, il 4 giugno, ha denunciato una truffa attuata dai titolari di un’azienda francese con la quale intrattenevano rapporti commerciali.
La società transalpina, con sede nel comprensorio di Lione, aveva stipulato da novembre 2019 un contratto di fornitura di materiale relativo al settore dell’energia rinnovabile ma, dopo le prime consegne andate a buon fine, l’azienda trevigiana aveva riscontrato che il bonifico bancario era stato falsificato dai titolari della società francese, che nel frattempo aveva ricevuto fraudolentemente forniture per quasi 45mila euro.
La successiva attività investigativa ha portato alla denuncia presso la Procura della Repubblica di Treviso dei legali rappresentanti della società francese, tali M.F. ed A.R., chiedendo contestualmente al Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia di informare l’omologa autorità estera dell’esistenza di un’indagine relativa ai fatti descritti. I due amministratori della società sono stati sottoposti a fermo di polizia, dopo aver ammesso di aver prodotto documenti falsi al fine di trarre in inganno la controparte italiana; inoltre la Gendarmeria francese ha provveduto a porre sotto sequestro la merce indebitamente ottenuta.
Le autorità francesi, grazie al contributo offerto dalla Questura di Treviso, hanno riscontrato elementi utili per contestare ai due malfattori varie ipotesi di reato tra cui riciclaggio di denaro, appropriazione indebita, truffa ed usurpazione di identità e pertanto, nelle more dell’instaurarsi di un regolare processo, gli è stato vietato di lasciare il territorio nazionale e di gestire qualsivoglia attività commerciale.
Attualmente sono state avviate le procedure volte alla restituzione del materiale sequestrato all'azienda di Valdobbiadene. 
Ultimo aggiornamento: 13:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci