ORMELLE - A distanza di poco più di una settimana dall'autopsia eseguita sul corpicino di Giovanni, il feto ritrovato sabato 30 aprile in un cassonetto nel piazzale vicicino al cimitero di Tempio, emergono nuovi particolari sulle indagini condotte dalla Procura di Treviso. Oltre alla certezza che il piccolo è nato vivo, gli inquirenti sono riusciti a stabilire che il feto era entrato nel settimo mese di gestazione ma soprattuto che ci sarebbero state astratte possibilità che potesse vivere. Difficile stabilire quanto tempo sia rimasto su questo mondo prima di passare a miglior vita. Ma gli investigatori, in base alla prima sommaria relazione dell'anatomopatologo Alberto Furlanetto, incaricato di eseguire l'autopsia, stanno iniziando a pensare che il destino del piccolo, se solo fosse nato in una struttura ospedaliera e dunque subito soccorso e intubato, sarebbe potuto essere diverso.
Ultimo aggiornamento: 17:15
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