A caccia delle faglie: così sapremo quali sono le zone ad alto rischio terremoto

Domenica 24 Ottobre 2021 di Claudia Borsoi
A caccia delle faglie: così sapremo quali sono le zone ad alto rischio terremoto

VITTORIO VENETO (TREVISO) - Un approfondimento del livello 2 di microzonazione sismica, per poi salire a quello 3, il più dettagliato, così da conoscere i punti precisi del territorio vittoriese attraversati dalle faglie, le spaccature del terreno da cui si originano i terremoti


IL PROGETTO

Annunciate nei mesi scorsi dal sindaco Antonio Miatto, prendono ora avvio le indagini tese, in un'ottica di prevenzione sismica, ad approfondire la conoscenza del territorio vittoriese che, stando alla nuova classificazione sismica adottata dalla Regione Veneto ad inizio anno, è salito nella scala del rischio sismico da zona 2 a zona 1, area cioè in cui si possono verificare anche forti terremoti, e il passato lo testimonia. «Con la redazione del Pat, che stiamo portando avanti, dobbiamo tenere in debito conto anche il rischio sismico del nostro territorio, ora elevato al grado massimo.

Per questo aveva annunciato il sindaco Antonio Miatto - dobbiamo eseguire ulteriori accertamenti sui percorsi che prendono le faglie nel nostro territorio, così da poter meglio definire le tipologie, i luoghi e le modalità di future edificazioni o di messa a norma delle strutture esistenti». 


Ecco dunque ora l'incarico, affidato al geologo Gino Lucchetta che già aveva curato gli studi di microzonazione sismica di livello 1 e 2 a Vittorio Veneto e che nei mesi scorsi ha gestito, per conto dei Comuni di Miane, Follina e Cison di Valmarino, importanti studi sismici sul territorio insieme ai ricercatori dell'Università di Udine, dotando i tre Comuni della Vallata di un preciso studio di microzonazione sismica di terzo livello che ha permesso di individuare i punti del territorio attraversati dalle faglie, quella che sale da Pieve di Soligo e quella che arriva da Valdobbiadene e procede poi, attraversando la Vallata, fino a Vittorio Veneto. Qui, a Porta Cadore, la faglia si biforca: un ramo sale per la Val Lapisina verso il lago di Santa Croce, l'altro prosegue verso Fregona, Montaner e il Friuli Venezia Giulia. Noto un percorso indicativo delle due faglie che attraversano il territorio vittoriese, ma non i punti precisi.
IN PASSATONegli anni passati il Comune di Vittorio Veneto si è dotato di studi di microzonazione sismica di livello 1 e 2. Quest'ultimo ha evidenziato la presenza, per alcune zone del territorio, di un sistema di faglie considerate attive e capaci, per le quali ora si procederà con un approfondimento, il livello 3. Con un investimento da parte del Comune di circa 30mila euro, nei prossimi mesi verranno eseguiti gli studi propedeutici al livello 3. 

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IL PIANO

In particolare il geologo Lucchetta eseguirà indagini geoelettriche-magnetiche per indagare la posizione delle faglie e definire i punti in cui scavare le trincee (così come fatto in Vallata), rielaborerà i dati delle indagini precedenti, eseguirà indagini sismiche di superficie, cioè sondaggi con varie tecniche, informatizzerà la cartografia e i dati, quindi consegnerà al Comune una relazione geologica e sismica. L'ulteriore passo potrà coinvolgere, come accaduto in Vallata, l'Università di Udine con i suoi ricercatori che saranno impegnati nello scavo delle trincee, per una spesa al momento stimata in 40mila euro. Gli esiti di questo importante studio di microzonazione sismica sono attesi con il nuovo anno. Con l'individuazione precisa del territorio attraversato dalla faglia, scatterà un vincolo di inedificabilità in un raggio di dieci metri. «Prima con metodi di conducibilità elettrica, poi con lo scavo di trincee si arriverà a definire i punti precisi in cui passa la faglia» conclude Miatto.

Ultimo aggiornamento: 12:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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