Terremoti, la mappa sismica del Veneto: l'area più pericolosa va dall'Alpago al Vittoriese

Giovedì 11 Marzo 2021
Terremoti, la mappa sismica del Veneto: l'area più pericolosa va dall'Alpago al Vittoriese

Le zone sismiche in Veneto scendono da 4 a 3. L'ha deciso la Regione, approvando definitivamente la delibera di aggiornamento delle aree con la relativa mappa del territorio. La fascia più pericolosa, sul piano dei terremoti, è quella a cavallo fra le province di Belluno e Treviso che si estende dall'Alpago al Vittoriese.

Terremoti, le zone a rischio sismico in Veneto: 11 comuni "osservati speciali" in provincia di Treviso e Belluno

Comuni a rischio sismico

L'ordine della numerazione è crescente in proporzione al rischio di sisma.

Nella zona 1 sono stati inseriti 11 Comuni, nella 2 se ne contano 247 e nella 3 ce ne sono 305, per un totale di 563, rispetto ai 580 censiti dalla normativa del 2003, quando non erano ancora avvenute le fusioni amministrative. «Questa suddivisione spiega l'assessore regionale Elisa De Berti, che ha portato il provvedimento in Giunta è innanzi tutto indispensabile per organizzare adeguatamente la prevenzione del rischio sismico e per garantire una maggior sicurezza alla nostra popolazione. Ma è rilevante anche per gli aspetti amministrativi previsti dalla vigente normativa che disciplina l'attività edificatoria e per l'applicazione dei benefici derivanti dall'incentivazione fiscale, finalizzata alla riduzione del rischio sismico delle costruzioni esistenti». La legge statale ha esteso il sismabonus anche alle zone 3, storicamente definite a bassa sismicità, per cui l'intero territorio veneto potrà beneficiare di quanto previsto dalla normativa pure attraverso il recente decreto Rilancio. Nel ridisegnare la mappa sismica del Veneto, sono stati affrontati e risolti alcuni problemi di collocazione. Per esempio Ponte nelle Alpi e Tarzo rientravano solo in piccola parte nella zona 1, ma è stato deciso di inserirli appieno in quella classificazione (e non nella 2) vista la «collocazione geograficamente più conforme al contesto dei Comuni vicini». La nuova suddivisione avrà un impatto sugli adempimenti amministrativi, in particolare per gli oneri di deposito e di verifica che ricadono sugli enti locali e sugli uffici regionali. Come richiesto dalla commissione consiliare, perciò, è stato previsto che l'entrata in vigore della nuova regolamentazione avverrà dopo 60 giorni dalla pubblicazione del testo sul Bollettino ufficiale della Regione.

Ultimo aggiornamento: 10:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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