Casa pignorata, il dramma dell'imprenditore suicida Foto

Sabato 8 Maggio 2021 di Denis Barea
Giulio Stella e la casa
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TREVISO - Lo hanno trovato in mezzo a quegli ulivi, piantati nel parco della casa appoggiata sulle colline della frazione San Gallo, che amava tanto e ai quali si era dedicato per oltre 30 anni. Per Giulio Stella, 77enne ex imprenditore e titolare, fino al 2008, della Industrie Stella quell'abitazione voleva dire tutto. L'aveva ereditata dal padre che era un casolare e poi, nel corso degli anni, si era messo a recuperarla, investendoci anche una gran quantità di denaro. Perderla per lui sarebbe stato un colpo troppo forte; e così, quando ha saputo che il Tribunale di Treviso aveva accolto la revocatoria della vendita che, qualche tempo prima, lo aveva visto cedere l'immobile alla compagna, ha deciso di farla finita. La cessione si era resa necessaria per l'azione della ex moglie, dalla quale era divorziato nel 2008, che aveva chiesto il pignoramento del bene. Strascichi di un matrimonio, da cui sono nati i figli Ricciar e Micaela, finito malissimo.

PROBLEMI E PENSIERI
La ex voleva far valere le proprie pretese economiche, che peraltro facevano parte dell'accordo di divorzio: aveva mandato una ingiunzione di pagamento a cui era seguita l'aggressione dell'abitazione che Giulio Stella aveva cercato di salvare dalla tempesta che lo aveva sopraffatto.

Per oltre tre decenni 30 anni la sua creatura, l'azienda a cui aveva dedicato tutto sé stesso, era stata uno dei vertici del cosiddetto distretto del Mobile. Ma nel 2008 gli equilibri dell'impresa avevano cominciato a scricchiolare. Giulio Stella, a 64 anni, aveva quindi fatto la scelta di lasciare il timone al figlio Ricciar. Ma la congiuntura non era delle migliori: la crisi cominciò a mordere proprio quando era partito un piano di rilancio. Con l'edilizia sostanzialmente bloccata le Industrie Stella, che si erano affermato facendo mobili e finiture per interni in legno, videro prima asciugarsi i fatturati e poi, inesorabilmente, cominciarono a soffrire sul fronte della liquidità.

IL DOLORE
Quando al curatela fallimentare si oppose ad un tentativo di concordato al 30%, dalla sua casa sopra le colline Stella vide le ruspe fare a pezzi i capannoni e gli uffici della sua fabbrica. Dalle macerie fu recuperato solo il ferro, venduto dal demolitore. In seguito arrivarono i guai giudiziari per il figlio, a processo a Treviso per bancarotta fraudolenta. Era il 2013 e la vita, oltre all'azienda di famiglia, si era portata via anche la figlia, che nel marasma della separazione prese le parti della madre e interruppe ogni i rapporto con il padre. Erano passati solo 5 anni dal costoso divorzio dalla moglie e Stella aveva trovato un po' di serenità nel rapporto con quella che sarebbe diventata la sua compagna ma aveva sempre in testa l'assillo dei soldi e soprattutto dell'ex coniuge, che reclamava quello che era stato deciso dal Tribunale.

L'ULTIMA VICENDA
Giulio Stella si trovò ad affrontare prima una ingiunzione di pagamento, poi la minaccia di vedere pignorato quel bene che per lui aveva un così alto valore dal punto di vista affettivo. Allora, qualche anno fa, prese la decisione di vendere la casa proprio a quella che era diventata la donna della sua vita, nella speranza di bloccare l'esproprio, che a quel punto era già stato richiesto, e risultare sostanzialmente un nulla tenente. I legali della ex moglie eccepirono però che quella vendita era solo fittizia e fecero causa al 77enne, chiedendo la revocatoria della cessione. Il resto è cronaca dei giorni nostri: giovedì pomeriggio Stella riceve la raccomandata, nella quale gli si intima anche di consegnare le chiavi, dato che il pignoramento è efficace a tutti gli effetti. Ieri mattina, alle 7, si è alzato dal letto e, ancora in pigiama, si è diretto verso la casa degli attrezzi che sta in mezzo all'uliveto. Preso dallo sconforto non ha visto altra soluzione che togliersi la vita.

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