Due frane bloccano la statale Alemagna: chiusa ancora venti giorni

Venerdì 11 Dicembre 2020 di Claudia Borsoi
Una delle due frane cadute domenica lungo la statale Alemagna tra Nove e Fadalto Basso

VITTORIO VENETO Linea ferroviaria nuovamente percorribile da domenica, statale Alemagna con la fine dell’anno. Sono queste le tempistiche emerse ieri pomeriggio al termine dell’incontro, in municipio, con Anas, Autostrade per l’Italia e Ferrovie. A chiedere il vertice il sindaco Antonio Miatto dopo che, da domenica, la statale tra Nove e Fadalto Basso è interrotta da due frane, oltre 4mila metri cubi di massi e fango che hanno invaso la strada scendendo dal versante dei Bosc Grandi già soggetto a simili colate. L’ultima, con tanto di chiusura dell’Alemagna riaperta a doppio senso dopo un anno e mezzo, risale al giugno 2017. 
I DISAGI
«Tutti i soggetti si sono dimostrati propositivi e collaborativi – dà atto il sindaco -. Se per Ferrovie sarà più veloce poter riaprire la linea, con i treni che probabilmente torneranno a circolare tra Ponte nelle Alpi e Vittorio Veneto già da domenica, per la riapertura della statale ci vorrà qualche settimana in più». Le colate hanno interessato anche la linea ferroviaria con materiale caduto sopra alle rotatorie: per questo la tratta Ponte nelle Alpi - Vittorio Veneto è sostituita da un bus. Sulla statale due le frane che da domenica tagliano in due la Val Lapisina. «Con Anas e Autostrade – prosegue il sindaco – è stato messo a punto un piano di intervento di cui avremo un cronoprogramma, definito fra loro due, lunedì. Il lavoro di rimozione del materiale franato potrebbe anche finire in meno di 15 giorni salvo imprevisti meteo. Inizieranno con l’intervento da sopra. Fra due settimane ci si ritroverà per capire il grado di sicurezza raggiunto e se ci sarà bisogno di un semaforo oppure no. Presumiamo dunque che per fine anno la statale possa riaprire». 
L’INCONTRO
Lunedì in municipio il nuovo vertice in cui verranno ufficializzati tempi e modalità dell’intervento di riapertura dell’Alemagna. Quanto al disagio partito dai fadaltini che devono percorrere l’autostrada A27 per raggiungere la città al costo di 80 centesimi, il sindaco Antonio Miatto quest’oggi formalizzerà ad Autostrade una richiesta: «Chiederò di sollevare i residenti in Fadalto dal pagamento del pedaggio». L’incontro di ieri fa dunque ben sperare sui tempi e sulle responsabilità. «La volta scorsa per sbloccare la situazione ero riuscito a trovare i fondi al Dipartimento della protezione civile nazionale – fa memoria l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin -. Mi auguro che questa volta Anas riapra senza che si incagli di nuovo tutto». E i presupposti pare ci siano tutti perché, come ha evidenziato Miatto al termine dell’incontro, la collaborazione è massima. Nutre invece qualche dubbio il Pd vittoriese. «Se questa amministrazione pensa ora di interloquire con Anas come sta facendo con l’uscita del traforo, aspettiamoci anni di strada chiusa e una parte di città tagliata ed emarginata» afferma il segretario Silvano Tocchet che ricorda la bontà dell’operato dell’allora amministrazione Tonon quando, nel 2017, a seguito della frana vennero chiamati da Anas a pagare l’intervento di messa in sicurezza del versante i proprietari dei terreni, riuscendo poi a confutare la tesi dell’Avvocatura di Stato. «L’autostrada costruita con i soldi pubblici deve essere a servizio gratuito dei vittoriese. Due giunte di diverso colore politico – ricordano i promotori della liberalizzazione dell’A27 tra Vittorio Veneto sud e nord - hanno portato e ottenuto in consiglio comunale l’unanimità a perseguire la liberalizzazione della A27 nel tratto vittoriese. Questo impegno è stato disatteso».
 

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