PIEVE DEL GRAPPA - Coltivazione di marijuana nell'ex convento delle Suore Francescane: maxi sequestro della polizia locale dell'Unione montana del Grappa. Dopo diversi controlli portati avanti dopo le segnalazioni di alcuni cittadini, gli agenti hanno sequestrato 23 piantine di cannabis nascoste in un edificio in disuso a Pieve del Grappa dove un tempo sorgeva l'ex convento delle suore Francescane Elisabettine.
In un'ala non accessibile del convento, le 23 piantine di cannabis
Gli agenti dopo aver ispezionato tutte le stanze dell’edificio hanno scovato un’intera ala dell’enorme struttura non accessibile e hanno così cercato di aggirare i blocchi forzando una porta anti panico. Hanno però trovato anche dei tondini di ferro conficcati nel pavimento al fine di bloccare l’apertura di tutte porte di accesso al lato est della struttura. Dopo aver forzato una porta di servizio, con l’aiuto degli operai comunali, la polizia locale ha ispezionato i piani rinvenendo un quantitativo non indifferente di piantine di marijuana, ben occultata all’interno di una veranda.
Le indagini
Nei giorni successivi, ulteriori indagini e attività di controllo e osservazione della polizia locale dell'Unione montana del Grappa hanno permesso di risalire al responsabile della coltivazione della sostanza stupefacente. Il 19enne residente in un comune limitrofo è stato quindi deferito all’autorità giudiziaria in stato di libertà. Dopo la perquisizione nell’autovettura usata dal giovane, sono stati ritrovati mazzi di chiavi dell’ex convento e dei nuovi lucchetti che verosimilmente sarebbero serviti a chiudere più efficacemente l’area adibita alla coltivazione della cannabis, materiale sequestrato e messo a disposizione del pubblico ministero.
Convento danneggiato da quattro giovani
Durante gli appostamenti, gli agenti sono riusciti anche ad identificare anche quattro giovanissimi, di cui due minorenni, residenti nei comuni della zona che, armati di mazze e piedi di porco si erano addentrati nel convento compiendo diversi atti di danneggiamento verso la struttura e gli arredamenti. Contattata l’Autorità Giudiziaria, i giovani sono stati denunciati a piede libero per uso e possesso di strumenti atti ad offendere e violazione di proprietà privata. «Il controllo del territorio dev’essere la priorità per la polizia locale - commenta il comandante Alberto Cunial - Non possiamo permettere che il degrado e la microcriminalità giovanile si insinuino nella nostra comunità. Ringraziamo i cittadini per la collaborazione che ha portato sulla giusta traccia gli operatori di polizia locale al fine di cogliere sul fatto gli autori dei reati e in modo particolare il vicecomandante Maurizio Bartuccio che ha condotto con elevata professionalità queste indagini».