VITTORIO VENETO (TREVISO) - E' stato prima individuato e poi recuperato alle 20.20 di oggi 21 agosto, grazie all'ausilio del sottomarino Rov, il corpo senza vita di Andrei Boicenco il 20enne di Mestre annegato venerdì pomeriggio, 18 agosto, nel Lago Morto a Vittorio Veneto. Da venerdì le squadre di ricerca con vigili del fuoco, sommozzatori e anche un particolare robot per sondare i fondali arrivato da Milano, non si sono mai fermate e lo hanno cercato giorno e notte, da oggi con il supporto decisivo del sottomarino. Il corpo è stato individuato intorno alle 19.30 dagli operatori del sottomarino ROV (Remotely Operate Vehicle) a 40 metri di profondità.
La giornata con gli amici, poi il bagno e la "prigione d'acqua"
Andrei si trovava con alcuni amici sul Lago Morto. Lì aveva trascorso insieme a loro la giornata in spensieratezza tra chiacchiere e risate. E, nonostante il divieto di balneazione che permane in tutta l'area del lago, anche qualche bagno. Ed è proprio durante uno di questi che il giovane è annegato. Si trovava sopra il suo materassino, stava cercando di raggiungere gli amici a riva ma all'improvviso è scivolato in acqua. Ha tentato più volte di risalire sul gonfiabile ma non ce l'ha fatta ed è stato inghiottito dall'acqua. Nel tentativo di aiutarlo, la sua amica d'infanzia Judith si è gettata nel lago ma dopo un paio di metri, stanca, ha dovuto mollare l'impresa e tornare a riva. «Era lontano, non riuscivo a raggiungerlo», ha dichiarato più tardi. Qualche altro bagnante ha anche avvistato il giovane bere dell'alcol mentre era sul materassino.
L'amica Judith ha provato a salvarlo: «Mi sono tuffata, era lontano e non riuscivo a raggiungerlo»
La rabbia di amici e parenti
In tanti coloro che sono andati nel Lago Morto da venerdì, per seguire le operazioni di recupero. Tra questi, anche gli amici di Andrei e la mamma che non sono riusciti a trattenere la rabbia per una tragedia che, nel rispetto del divieto di balneazione, si sarebbe potuta evitare. Queste le parole dell'amico del cuore di Andrei, Sasha: «Sono arrabbiato e non riesco a non dare la colpa a chi era con lui! Avevo detto che non dovevano bere, che era pericoloso. Questo posto dovrebbe chiudere, i nostri genitori ci hanno raccontato che c’è una centrale elettrica ed è come una diga, queste acque sono pericolose e profonde e non sono fatte per divertirsi». A ricordare il divieto di balneazione segnalato da appositi cartelli posti nell'area del lago, è stato anche il sindaco che ha anche redarguito coloro che, dopo la tragedia, hanno continuato a gettarsi in acqua: «Gravi imprudenze».
Fanno il bagno nel Lago Morto dove è vietato. Il sindaco: «Imprudenze gravi»