Tragedia nel Lago Morto. La rabbia della mamma e del migliore amico di Andrei Boicenco, inghiottito dalle acque: «La colpa è di chi era con lui, non dovevano bere»

Sul luogo della tragedia è arrivata anche la mamma di Andrei Boicenco il 20enne annegato venerdì pomeriggio e ha ripercorso gli ultimi istanti del figlio: «Come farò senza di lui?»

Domenica 20 Agosto 2023 di Arianna Rusalen
Tragedia nel Lago Morto. La rabbia mamma e il migliore amico di Andrei Boicenco, inghiottito dalle acque

​VITTORIO VENETO (TREVISO) - Le lacrime, la disperazione, il crollo: «Cosa farò senza il mio Andrei?». Ieri sulla sponda del Lago Morto è arrivata anche la mamma di Andrei Boicenco il 20enne annegato venerdì pomeriggio e il cui corpo non è stato ancora trovato. Le ricerche sono proseguite per tutta la giornata di ieri. Inabissato nel fondale che si è trasformato per il giovane di origini russe e residente a Mestre, una trappola di alghe e fango. A nulla è servito il tentativo dell’amica di raggiungerlo. «Ci ho provato, ma ero troppo stanca, non ci sono riuscita» aveva ripetuto ai primi soccorritori.


LE ACCUSE 
E proprio contro i 3 ragazzi hanno puntato il dito ieri i familiari e gli amici arrivati da Mestre. «Siamo arrabbiati, li avevamo avvertiti di non bere, ma non ci hanno ascoltato. E nessuno è riuscito a salvare Andrei». Sono in quattro a farsi coraggio per ore sotto il sole cocente: «Ieri avevo ancora speranze fosse vivo, credevo lo potessero salvare. Adesso invece devo rendermi conto che è morto» ci racconta l’amico del cuore Sasha «Gli altri ci hanno avvertito con un messaggio, ma non ci volevo credere. Pensavo fosse uno scherzo di cattivo gusto. Quando hanno iniziato a parlare di vigili, sommozzatori… abbiamo capito che era successo qualcosa di grave. Sono arrabbiato e non riesco a non dare la colpa a chi era con lui! Avevo detto che non dovevano bere, che era pericoloso. Questo posto dovrebbe chiudere, i nostri genitori ci hanno raccontato che c’è una centrale elettrica ed è come una diga, queste acque sono pericolose e profonde e non sono fatte per divertirsi».


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LA MADRE 
La rabbia negli occhi lucidi degli amici, che aspettano l’arrivo della madre accorsa poco dopo. Al racconto dell’ispettore di Venezia Canciani, la donna non regge e piange sulle spalle del vigile. Cerca di coprirsi il volto con gli occhiali da sole, non si capacita ancora dell’accaduto. Anche la madre rivolge la rabbia verso i tre ragazzi che erano con il figlio, lasciato da solo in acqua dopo aver probabilmente bevuto. Gli amici e i familiari si fanno indicare la spiaggia dove Andrei è scomparso, una piccola rientranza ad est del lago dove solitamente si vedono i pescatori. Un punto dove le acque sono più profonde. Camminano lungo il percorso sotto i boschi, ripercorrendo gli ultimi passi del figlio e amico aspettando che i soccorsi riescano a far emergere il corpo. Le ricerche continuano senza sosta, in attesa del robot subacqueo da Milano. Ad assistere anche il sommozzatore e ispettore dei Vigili di Vicenza, Posenato Davide: «Con il Rov andranno a individuare il target con una videocamera, nell’eventualità così da pinzarlo e portarlo in superficie. Nel caso non dovessero esserci esiti positivi, domenica e lunedì continueranno le ricerche. Ma è tutto in itinere, perché purtroppo la visibilità non è buona e, senza il punto effettivo di entrata in acqua, sbagliare è un attimo. Le ricerche non si possono fare ad ampio raggio specialmente a livello subacqueo, invece il robot aiuterà ad espandere la ricerca».

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PERICOLO IGNORATO
Che l’acqua sia profonda e il fondale oscuro, e pericoloso, è qualcosa che gli anziani del luogo sanno bene. Sono gli unici che nel torrido sabato di agosto, hanno deciso di stare lontani dalle acque del lago. «Ci sono sempre stati i cartelli di divieto di balneazione, ma nessuno vuole leggerli» ci racconta un’anziana del posto. «I laghi sono pericolosi per nuotare, ci sono molte alghe nella zona dove è scomparso il ragazzo - ci spiega un anziano mentre osserva i vigili partire nuovamente alla ricerca - Possono attorcigliarsi sulle caviglie e portarti a fondo»Eppure nonostante i cartelli piazzati su tutta la riva e le numerose pattuglie dei Vigili, molti i bagnanti che violano il regolamento e nuotano in acqua, o surfano. «Sappiamo che non si dovrebbe nuotare, ma siamo attenti, infatti restiamo dove si tocca». «Da almeno più di 6 anni vengo su questo lago - spiega Daniele mentre si prepara la “tavola” - è sempre stato molto tranquillo. Alcuni possono avere difficoltà per l’acqua fredda, ma se si sa nuotare non è un lago pericoloso»

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Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 12:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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