TREVISO - È già finita l'esperienza dell'ex caserma Salsa come improvvisato centro di accoglienza per profughi. Ieri mattina è stata svuotata. Gli ultimi a passarci dentro la notte sono stati ventuno eritrei poi presi in carico dalla Caritas e dalle cooperative Alternativa di Carbonera e Codess di Mogliano. Una volta uscito l'ultimo ospite i volontari della Croce Rossa hanno smontato tutto e caricato sui camion le brandine, i bagni chimici, il generatore d'energia e i serbatoi per l'acqua. Tutto quel poco che in questi giorni è servito per rendere un minimo accoglienti ambienti rimasti chiusi e nell'incuria per trent'anni.
Si chiude così una parentesi travagliata che ha acceso polemiche a non finire tra il sindaco Giovanni Manildo e il presidente del Veneto Luca Zaia. In mezzo il prefetto Maria Augusta Marrosu costretta ad aprire l'ex caserma per evitare di avere in giro per Treviso gente obbligata a dormire per strada. Eventualità sempre possibile se non verrà trovata una soluzione adeguata. Per questo motivo il Prefetto sta cercando altre strutture da utilizzare in caso di bisogno.
Ultimo aggiornamento: 22:17
Si chiude così una parentesi travagliata che ha acceso polemiche a non finire tra il sindaco Giovanni Manildo e il presidente del Veneto Luca Zaia. In mezzo il prefetto Maria Augusta Marrosu costretta ad aprire l'ex caserma per evitare di avere in giro per Treviso gente obbligata a dormire per strada. Eventualità sempre possibile se non verrà trovata una soluzione adeguata. Per questo motivo il Prefetto sta cercando altre strutture da utilizzare in caso di bisogno.