A Treviso la consegna delle chiavi della città a Red Canzian e soci

Mercoledì 28 Dicembre 2016 di Michele Miriade
A Treviso la consegna delle chiavi della città a Red Canzian e soci
TREVISO - Da ragazzo «consumavo il Calmaggiore e Piazza dei Signori a forza di camminare, pensando di poter diventare famoso. Lo sapevo solo io». È davvero emozionato Red Canzian mentre riceve dal sindaco di Treviso le chiavi della città a fianco dei suoi compagni di avventura, quei Pooh che per 50 anni hanno segnato la canzone italiana. «Siete stati la nostra storia, tre generazioni hanno cantato e ballato ascoltandovi - ribadisce Giovanni Manildo - siete stati dei precursori, avete saputo guardare oltre, anticipando i tempi, creando i legame fortissimo con i vostri fan e con noi di Treviso. Un onore consegnarvi le chiavi della città».

Una giornata ricca di emozioni e ricordi per Red, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Stefano D'Orazio e Riccardo Fogli che ieri, dopo la cerimonia al Palazzo del Trecento, hanno anche festeggiato al Palaverde i 50 anni di carriera con L'ultima notte insieme, penultimo concerto in assoluto del gruppo (chiuderà il 30 a Bologna, lo show sarà trasmesso in diretta via satellite nei cinema). «Da Treviso sono partito - ricorda Red - e chiudo in questa città dove sognavo di diventare qualcuno. Mai avrei pensato di percorre una strada così lunga di successi. C'è un po' di malinconia ed è ovvio, ma anche l'orgoglio di cosa abbiamo fatto in questi anni. Chiudiamo senza aver conosciuto la china discendente, con le luci accese. Non potevo e non potevamo chiedere di più e questo porterà del bene alla nostra storia». 
 
Annuiscono Roby Facchinetti e Riccardo Fogli che quando lasciò i Pooh venne sostituto proprio da Red, che all'epoca accese un cero alla Madonna: «Con i Pooh ho condiviso 44 anni cambiando la mia vita in maniera meravigliosa - sorride Fogli - Sono orgoglioso e ovviamente felice di questa onorificenza». «Ci commuove questo atto delle chiavi dalla città di Red che abbiamo sempre vissuto anche come nostra - fa eco Facchinetti - Red ha seminato bene e sono tante le persone che gli vogliono bene e di questo siamo tutti orgogliosi, certo che per il penultimo concerto non sarà facile salire e scendere dal palco». 

Lo show al Palaverde, aperto da Giorni infiniti, ripercorre così questi ultimi 50 anni popolati di grandi hit, da Tanta voglia di lei, Pensiero, Noi due nel mondo e nell'anima, Parsifal, Dammi solo un minuto, Chi fermerà la musica, Uomini soli e La donna del mio amico. «Tutto è emozionante - conferma Red - e va oltre quello che mi sarei aspettato e ci aspettavamo tutti noi nel chiudere i 50 anni dei Pooh. Inoltre siamo stati una parte della vita del pubblico dividendo con loro amore, rispetto, gioia dolori, emozioni». Compresa la felicità di superare gli Spandau Ballet proprio al Palaverde: «Un anno loro fecero quasi 7000 persone e noi solo 5000 - ricorda Red - ma l'anno successivo noi 7000 e loro 3000. Che soddisfazioni». Ma i Pooh hanno eredi? «Sarà dura anche se vedo bene i Negramaro e i Modà, ma i tempi sono cambiati, il mondo è cambiato e alla fine penso che i Pooh siano irripetibili». Il futuro? «Ognuno di noi si dedicherà a fare quello desidera, ma la musica non uscirà da noi. Io ho ancora qualcosa da raccontare, ad iniziare dal libro Sano vegano italiano scritto con mia figlia Chiara che uscirà tra poco».
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