Le bici Pinarello al miliardario Glasenberg, il figlio del fondatore resta socio e presidente

Venerdì 30 Giugno 2023 di Maurizio Crema
Fausto Pinarello

La Pinarello passa di mano. Il fondo L. Catterton del gruppo Lvmh ha ceduto la sua quota di ampia maggioranza nella società trevigiana della casa di biciclette famosa nel mondo al family office del miliardario sudafricano Ivan Glasenberg, ex Ad del colosso minerario anglo svizzero Glencore quotato a Londra. Il figlio del fondatore, Fausto Pinarello, 61 anni, rimarrà presidente con responsabilità operative e azionista di minoranza con meno del 15%.

Riserbo sulla cifra della transazione, qualche settimana fa si ipotizzava intorno ai 140 milioni ma la Cicli Pinarello potrebbe essere stata ceduta anche per una cifra vicina ai 200 milioni data l'alta valorizzazione di un marchio di assoluto prestigio per una società che produce utili e margini consistenti, oltre che record mondiali dell'ora con Filippo Ganna.


«Rimango azionista con una quota di quasi il 15%, sarò responsabile della ricerca e sviluppo, della produzione, oltre che dei rapporti con le squadre nazionali e professionistiche - spiega Fausto Pinarello -. Il partner sudafricano sono convinto che sia quello giusto, un ex atleta di alto livello nella marcia, appassionato di sport e delle mie biciclette (ne ha già qualcuna). Il progetto è molto interessante. Non vedo l'ora di proseguire il meraviglioso percorso iniziato, e questa transazione ci consentirà di elevare ulteriormente la nostra azienda: attraverso investimenti sempre maggiori in ricerca e sviluppo, Pinarello consoliderà il suo ruolo leader, dando vita a prodotti innovativi pronti a rivoluzionare, ancora una volta, il settore delle bici d'alta gamma. Abbiamo grandi progetti di sviluppo e piena sintonia con la nuova proprietà, uno sportivo ex campione credo di marcia che ama il ciclismo e le nostre bici. A partire da una nuova fabbrica sempre qui a Catena di Villorba». Pinarello, raggiunto al telefono, sprizza soddisfazione: «Stiamo chiudendo il nostro anno fiscale ed è andata molto, ma molto bene, pensiamo di essere arrivati a 100 milioni di ricavi dopo i 78 precedenti - spiega il figlio del mitico ciclista e fondatore Giovanni "Nani" -, l'utile è andato molto bene e anche l'ebitda è aumentato di tanto rispetto ai 9 milioni del precedente esercizio». Le idee non mancano, a partire dallo sviluppo delle "gravel": «Un altro modo di andare in bici, più solitario, che fai senza orari, soprattutto adesso che c'è anche la batteria puoi impegnarti in percorsi in collina e in montagna».


SVILUPPO
Squadra vincente non si cambia: «Con me lavorano 5-6 ingegneri bravissimi che abbiamo fatto crescere e che sono con me da tanti anni, oggi siamo i dipendenti sono un centinaio ma se parte la nuova fabbrica ne assumeremo altri. E di certo non andremo all'estero, voglio fare bici sempre made in Treviso», sottolinea Pinarello, che non "vede" proprio la Borsa ma che ammette la voglia di crescere anche per ... sprint esterni: «Le strategie le facciamo col nuovo socio, da lunedì. Ma se c'è l'opportunità buona non ce la lasceremo scappare».

Ultimo aggiornamento: 1 Luglio, 10:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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